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sono mille altri affatto inutili pei giovanetti. Ci siamo dunque limitati alla sola sposizione degli articoli favolosi, che ognuno dee deve deve sapere.
Il parlar dapprima de’ grandi dei, indi degli dei subalterni, e finalmente degli eroi, è il metodo che si osserva più ordinariamente ne’ libri di Mitologia destinati alla instruzione della gioventù. Questo piano può esser buono; ma intanto ha l’inconveniente di non esser comodo per coloro, i quali vogliono consultare un articolo: d’altronde egli è ben difficile che seguendolo, non si ommettano alcuni tratti della favola, che sembrano non appartenere ad alcuna delle tre divisioni generali, e che intanto meritano di esser conosciuti.
Per questa doppia considerazione, si è creduto dover dare a questo libro la forma di un dizionario, perchè non ve n’è altra più comoda per trovare all’istante i nomi e le parole che vogliansi consultare, e che basta seguir l’ordine iniziale delle lettere per situarvi tutti gli articoli interessanti, senza esser nella necessità di riunire quelli che sembrano aver qualche rapporto tra di loro. Si sa bastantemente che il voler ravvicinare e legare insieme de’ racconti di loro natura incoerenti, è lo stesso che darsi una pena inutile.
Alcuni libri elementari trattano le materie della favola per dimande e risposte. Questa