Pagina:Dizionario mitologico ad uso di giovanetti.djvu/134

118

Termodonte. Queste donne sostenevano le più aspre guerre contro i loro vicini. Ercole le debellò, e fece prigioniera Ippolita, loro regina, e la diede a Teseo in premio del suo valore.

Il nono travaglio fu quello di aver nettate le stalle di Augia, re di Elide, le quali contenevano tre mila buoi, e non erano state nettate da trent’anni. A quest’oggetto sviò egli il fiume Alfeo, facendolo scorrere attraverso le stalle. Menato via il letame e l’aria essendo purificata, Ercole dimandò la ricompensa del suo travaglio, che consisteva nella decima pane di quel bestiame. Avendo Augia ricusato di adempire la promessa, contro il parere di Fileo suo figlio, che per tal motivo fu discacciato da suo padre, Ercole sdegnato, uccise Augia, richiamò Fileo, ch’erasi rifugiato nella isola di Dulichio, e lo pose sul trono di suo padre.

Il decimo combattimento fu contro Gerione, re di Eritia, figlio di Crisaore, il quale aveva tre corpi, e nutriva i suoi buoi di carne umane. Un cane a tre teste ed un dragone a sette custodivano questi buoi. Ercole uccise Gerione e i mostri, e condusse seco i buoi.

Per l'undecima fatica contasi di aver tolto i pomi d’oro dal giardino dell’Esperidi. Allorchè Giunone sposò Giove, loro fece dono di alcuni alberi, che producevano pomi d’oro. Questi alberi furono piantati nel loro giardino, e dati in custodia ad un orribile dragone, che aveva cento teste, e sibilava orribilmente. I pomi ch’egli sorvegliava, avevano una virtù sorprendente. Euristeo impose ad Ercole di andare in cerca per aver questi pomi. L’eroe si recò nella Mauritania, penetrò nel giardino dell’Esperidi, uccise il dragone, e recò ad Euristeo i pomi d’oro.