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padrone le chiavette, che attaccano le ruote all’asse. Enomao, correndo, fu rovesciato, e rimase con la testa fracassata. Pelope riportò la vittoria, e sposò Ippodamia.

Enone, figlia del fiume Cebreno nella Frigia, e ninfa del monte Ida. Fu amata d’Apollo, alle cui voglie si abbandonò, e n’ebbe in ricompensa la perfetta cognizione del futuro e della medicina. Nel tempo che Paride stava nel monte Ida, ridotto alla condizione di pastore, si attirò l’amore di Enone, e n’ebbe un figlio, che fu nominato Corinto. Quando ella intese il progetto del suo viaggio in Grecia, invano fece i suoi sforzi per distornelo, e gli predisse tutte le disgrazie, che dovevano risultarne, aggiungendogli che un giorno sarebbe ferito mortalmente; che in quel momento si sovverrebbe di Enone, ma che invano ricorrerebbe alla di lei arte. In effetto Paride ferito da Filottete all’assedio di Troja, fecesi portare sul monte Ida presso Enone, la quale, malgrado la di lui infedeltà, impiegò la sua arte per guarirlo; ma i suoi sforzi furono inutili; poichè fa freccia, di Ercole, ond'egli era stato ferito, era avvelenata. Paride morì tra le braccia di Enone, e questa Ninfa morì anch’ella di dolore1.

Eolo, Dio de’ venti e figlio di Giove. Regnava nelle isole appellate Vulcanie ed indi Eolie. La sua ordinaria residenza era in Lipari, ch’è una di queste isole. Egli tiene incatenati i venti in un antro profondo per impedire i danni, che cagionerebbero sulla terra e sul

  1. Altri dicono che si strangolò con la propria cintura.