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hanno complicato i nomi, le qualità, e ne hanno accumulato le azioni.

Secondo alcuni è d’essa una Divinità benefica, che distribuisce i beni a coloro che la onorano; che accorda la vittoria, scorta i viaggiatori e i naviganti, che presiede ai consigli dei re, ai sogni, ai parti, alla conservazione e al crescimento de' bambini.

Altri la rappresentano come una cacciatrice abile, che colpisce con i suoi dardi egualmente gli uomini e gli animali; come una strega, che fa pruova de' suoi veleni sopra gli stranieri; che avvelena suo padre e s'impadronisce del suo regno, immola tutti gli stranieri, che la disgrazia fa approdare sulle spiagge del Chersoneso Taurico; che sposa Eete, e forma nell'arte sua due figlie degne di lei, Medea e Circe; come Dea degli stregoni e degl'incantesimi, era invocata prima di cominciarsi le magiche operazioni, che la costringevano a comparire sopra la Terra. Presedeva alle visioni ed agli spettri, ed appariva a coloro che la invocavano; come Dea dell'espiazioni, accettava i sagrifizj di cagnolini, e le s'innalzavano delle statue ne' crocicchi. Il suo culto, originario di Egitto, fu trasferito da Orfeo nella Grecia.

Viene rappresentata con tre teste, talvolta naturali ed anche aggradevoli, e coronate di ghirlande di rose; talvolta le sue statue ne offrono una di cane, una di cavallo e un'altra di cinghiale. Allorchè viene obbligata a rispondere alle magiche evocazioni, apparisce con la chioma di serpenti, con un ramo di quercia in mano, circondata di luce, e facendo risuonare intorno a lei i latrati de' suoi cani infernali, e le acute grida delle ninfe del Fasi. La quercia erale particolarmente con-

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