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sing. e plur. collett., cr. canus, Ov.: crines cani, Catull.: crines passi, chiome sparse, capelli sparsi (partic. di pers. addolorate e supplicanti), Liv.: crines resoluti, Liv.: soluti, Tibull.: crines sparsi, capelli scarmigliati, arruffati (partic. di disperati, furibondi), Liv.: crines abscidere, Tac.: promittere crinem barbamque, Tac. II) trasl., della «chioma» delle comete, coda, Verg. (ed a. poeti) e Plin.

Crinisus, i, m., V. Crimissus.

crinitus, a, um (crinis), crinito, chiomato, dalla lunga chioma, I propr.: Apollo, Verg.: puella, Ov. II) trasl.: er. galea triplici jubā, Verg.: stella cr., stella crinita, cometa, Cic. e Suet.

crisis, acc. im, f. (xplotc), decisione, piega decisiva, crisi, eandem crisim habere, Sen. ep. 83, 4.

crispisulcans, antis (crispus e sulco), serpeggiante, igneum fulmen, Poëta in Cic. top. 61.

crispo, ävi, ätum, äre (crispus), increspare, arricciare, I) in stato: capillum, Plin.: feminae cincinnos. Maecen. in Sen. II) in moto, brandire, vibrare, hastilia manu, Verg. Aen. 1, 313 e 12, 165.

crispulus, a, um (dimin. di crispus), crespo, ricciutello, sost. capo ricciuto (contr. cui rectior est coma), Sen. ed a.

crispus, a, um, crespo, ricciuto, increspato, arricciato, 1) in stato, a) di capelli, ricciuto, di pers., ricciuto, dalla testa ricciuta, Comici, ed a. b) di altri ogg., parietes abiete crispā, con abete increspato pel fuoco, Enn. fr. II) in moto, vibrante, a guisa di onde, latus crispum movere, muovere graziosamente il f., Ps. Verg.cop. 2.

crista, ae, f. (da connettersi con cresco, crinis). I) escrescenza a guisa di pettine sulla testa degli animali, cresta, partic. del gallo, Varr., dell’upupa, Ov. e Plin. II) cresta, pennacchio dell’elmo, Verg., Liv. ed a.

cristātus, a, um (crista), I) provveduto di cresta, crestato, di animali, Ov. e Plin. II) provveduto, ornato di pennacchio, cresta, dell’elmo, Ov. e Liv., di persona, Verg.

Crithōte, ae f. (Kodwrn), città sulla costa orientale del Chersoneso Tracio.

Critias, ae, m. (Kpitiac), Crizia, uno dei trenta tiranni di Atene, segnalato anche come oratore.

criticus, i, m. (xpitixóc), critico, giudice d’arte, Cic. ed a.

Crito, ōnis, m. (Kpitwv), Critone, discepolo e amico di Socrate.

Critobulus, i, m. (Kpitoßoulos), Critobulo, I) discepolo di Socrate, II) medico greco dei tempi di Filippo e di suo figlio Alessandro Magno.

Critolaus, i, m. (Kpitolaos), Critoluo, I) filosofo peripatetico, mandato dagli Ateniesi a Roma come ambasciatore, insieme con Carneade peripatetico, e Diogene stoico, l’a. 155 av. Cr. II) generale degli Achei, il quale col suo ardore appassionato inaspri i Romani e così condusse all’ultima battaglia decisiva contro la lega Achea (147 av. Cr.).

Crixus, i, m., Cresso, duce, sotto Spartaco, nella rivolta dei gladiatori.

croceus, a, um (crocus), I) appartenente allo zafferano, croceo, di zafferano, odores, Verg.: color, Plin. II) trasl., del color di zafferano, giallo, giallo d’oro, Verg. e Ov.

crocinus, a, um (xpóxivos). I) appartenente allo zafferano, di zafferano, unguentum, Cels.: sost., crocinum, i, n. (sc. oleun), olio di zafferano, Prop. II) trasl., color giallo zafferano, tunica, Catull. 68, 134.

crocodilinus, a, um (xpoxodeilivos), di coccodrillo, ambiguitas, insidioso inganno di coccodrillo, astuzia di coccodrillo (specie di sofismi), Quint. 1, 10, 5.

crocodilus, i, m. (xpoxódelhos), coccodrillo, Cic. ed a. - Colla metatesi corcodilus, per allungare la prima sillaba, Phaedr. 1, 25 (27), 4 e 6.

crocota, ae, f. (sc. vestis, greco ó xpoxwtóc, sc. Xitov), veste di lusso «color zafferano» pr le donne, Cic. ed a.

crocötula, ae. f. (dimin. di crocota), graziosa veste di lusso di color «zafferano» per le donne, Plaut. e Verg.

crocum, i, n. e crocus, i, m. (xpóxov e xpóxos), I) croco, zafferano, Cels., Plin ed a. (la forma crocus è sicura solo nei poeti). Lo zafferano veniva usato dagli antichi non solo per condire i cibi e nella medicina, ma anche per un’essenza odorifera, quindi poet., crocum floresque perambulet Attae fabula, possa comparire sulla scena olezzante di fiori e di essenze (di zafferano), Hor. ep. 2, 1. 79. Crocos, i, m., personificato, giovane mutato in arbusto di zafferano, Croco, Ov. met. 4, 283 e fast. 5, 227. II) meton., color di zafferano, vestis picta croco, Verg. Aen. 9, 614.

Croesus, i, m. (Kpotoos), Creso, re di Lidia, noto per le sue ricchezze e per il detto di Solone («niuno deve stimarsi felice prima della morte»). Appellat., «un Creso» = un ricco per eccellenza (contr. Irus (V.), Ov. trist. 3. 7, 42; cfr. Prop. 3, 5, 17.

Crommỹoacris, (Crommỹuacris), cridis, f. (Kpoμμvov axpa), promontorio sulla costa settentrionale di Cipro, ora Cormachiti.

Cromyon, ōnis, f. (Kpouvov), Cromione, borgo nella Megaride sui confini di Corinto, ora Castro Teichos.

Crommỹuacris, V. Crommyoacris.

croătălistria, ae, f. (xporadim), trice di crotalo, Prop. 4, 8, 39. suona crotălum, i, n. (xpóradov), crotalo, nacchera, usato come accompagnamento di danze voluttuose, Ps. Verg. cop. 2.

Croto, (Croton), ōnis, acc. önem e ōna, c. (Kpotwv), e dopo Aug. Crotona, ae, f., Crotone (ora Cotrone), città sulla costa orientale del Bruzio, sull Esaro; una delle più ricche e fiorenti colonie greche in Italia, patria dell’atleta Milone, dimora di Pitagora e dei suoi discepoli.- Deriv.: A) Crotoniātēs, ae, m. (Kootwviárns), Crotoniate. B) Crotoniensis, e, di Crotone; plur. sost., Crotonienses, ium, m., abit. di Crotone, Crotonesi.

Crotopiades, ae, m. (Kpotwлádns), Crotopiade, cioè Lino, la cui madre Psamate era figlia di Crotopo, re di Argo.

cruciamentum, i, n. (crucio), tormento,