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427 Cincius | Cipus 428 |
cirrus), Cic. ed a.: trasl., ornamento ricercato
dello stile, dell’espressione, ricercatezza, Cic. e
Suet.
Cincius, a, um, nome di una gens romana, della quale i più conosciuti sono: I) L. Cincius Alimentus, celebre annalista romano, vissuto ai tempi della 2ª guerra punica. II) M. Cincius Alimentus, tribuno nel 205 av. Cr., autore della lex Cincia (de donis et muneribus), per la quale nessun avvocato doveva ricevere doni per condurre innanzi un processo. III) L. Cincius, segretario di Attico.
cinctura, ae, f. (cingo), cintura (maniera di cingere la toga), Suet. e Quint.
cinctus, us, m. (cingo), I) il cingere, lo stringere con cintura, Gabinus, maniera di stringere con cintura la toga, sì che questa veniva sollevata, i suoi lembi gettati sulia spalla sinistra e poi tirati fino al petto per di sotto al braccio destro (usata spec. nelle solennità religiose), Verg. e Liv. II) concr. = cintura, cingolo, Plin. e Suet.
cinctatus, a, um (cinctus da cingo), vestito della sola gonna, grembiale, Luperci, Öv.: Cethegi, gli antichi (perchè non portavano ancora la toga, come gli effeminati nipoti), Hor.
Cineas, ae, m. (Kivéac), tessalo, amico e ministro di Pirro, re dell Epiro.
ciněfactus, a, um (cinis e facio), incenerito, fatto, ridotto in cenere, Lucr. 3, 904.
cinerarius, i, m. (cinis), schiavo incaricato di scaldare nella cenere calda i ferri da arricciare i capelli, Catull., Sen. ed a.
Cinga, ae, m., affluente dell’Iberus, nel territorio degli Ilergeti (nella Spagna Tarragonese), ora Cinca.
Cingětorix, rigis, m., I) principe dei Treviri nella Gallia. II) principe britanno.
cingo, cinxi, cinctum, cre, cingere, ricingere, I) in senso stretto: A) cingere, latus ense, Ov.: partic. freq. nel pass. coll’abl., cingersi con q.c., armarsi, cingi ferro, Hispano gladio, Liv.: cinctae ad pectora vestes, succinte fino al, ecc., Ov.: alte cinctus, alticinto, succinto (detto dei servi in faccende), Hor. B) cingere, ricingere con una ghirlanda, con un serto, inghirlandare, ornare all’intorno, tempora floribus, ramis, Hor., Verg. ed a.: trasl.: c. aliquem insignibus fortunae, Tac. II) in senso largo: A) circondare, attorniare, cingere all’intorno, urbem moenibus, Cic.: castra vallo, Liv.: flumen cingit oppidum, Caes.: aethera, avviluppare (detto delle nubi), Verg.: trasl: diligentius urbem religione, quam ipsis moenibus, Cic. B) guarnire all’intorno, cingere, murum (sc. militibus), Caes.: urbem corona, Liv.: urbem omnibus copiis, Liv.: ab armis hostium cingi, 07. C) stringersi attorno ad alc., accompagnare, alci latus, Ov. e Liv.: alqm, Tac. ed a.
cingula, ae, f. (cingo), cintura, sottopancia per gli animali, Ov. rem. 236. 1. cingulum, i, n. (cingo), cinto, cingolo, cintura legata alle anche, spec. per donne, greco Covn, come cinto muliebre e partic. da sposa, Petr. ed a.: come cinturino della spada, plur. in Verg. 2. Cingulum, i, n., città e fortezza sopra un monte nel paese dei Piceni, ora Cingolo.
cingulus, i, m. (cingo), fascia della terra, zona (Covn), Cic. de rep. 6, 21.
ciniflo, ōnis, m. (da cinis e flo) = cinerarius, Hor. sat. 1, 2, 98.
cinis, čris, m., di rado f. (affine a xóviç), cenere in genere (cfr. favilla), I) in gen.: in lignis si flamma latet fumusque cinisque, Lucr.: dimovere cinerem foco, Ov.; onde fig., in cinerem vertere, incenerireannientare, Tibull. e Ov.: in fumum et cinerem vertere alqd, mandare in fumo e cenere ciò che si è acquistato =scialacquare, Hor.: Troja virûm atque virtutum omnium acerba cinis, tomba, Catull. II) partic.: 1) cenere del corpo dei defunti arso sul rogo, sing., c. mortui: c. atque ossa alejs, Cic.: plur., patroni cineres, Quint.: poet. cedo invidiae, dummodo absolvar cinis, dopo la mia morte, Phaedr.: post cinerem, dopo la cremazione del cadavere, Ov. 2) cenere, ruderi di una città incenerita e disertata, ecc., patriae cinis, Cornif. rhet., o cineres, Verg.: in cinere deflagrati imperii, Cic.: ad cineres redire, andare in cenere, Liv.: e così in cineren collabi, Val. Max.
Cinna, ae, m., cognome rom. dei Cornelii e degli Helvii, sotto il quale son noti spec.: I) L. Cornelius Cinna, contemporaneo di C. Mario, suo socio nella guerra civile contro Silla, famoso per la sua crudeltà contro il partito avversario (onde appell. «un Cinna» =avversario crudele, tyrannum et Cinnam appellans, Sall. hist. fr.). - Deriv.: Cinnānus, a, um, Cinnano, II) suo figlio L. Cornelius Cinna, partigiano di Lepido e più tardi uccisore di Cesare: e III) figlio di quest’ul timo (per parte di Pompea, figlia di Pompeo) L. o Cn. Cinna Magnus, graziato da Augusto due volte. IV) C. Helvius Cinna, poeta rom., amico di Catullo.
cinnamum e-on, i, n. (κίνναμον),cannella, cinnamomo (anche al plur.), Plin. Ov. ed a.: cinnama quassa, cann. triturata, pez zetti di cann., Ov.
Cinnanus, a, um, V. Cinna, n° 1.
Cinyps, yphis, m. (Kivu), fiume dell’A frica sulla costa delle Sirti, celebrato per la bellezza del pelo delle capre nei luoghi ad esso vicini, dimora dei Maci, ora Cinifoo Wady Quaham. - Deriv.: Cinyphius, a, um (Kevúctos), cinifio, sul Cinife; poet. = libico, africano in genere.
Cinyras, ae, m. (Κινύρας), re dell’Assiria, più tardi di Cipro, padre di Mirra e di Adone, che egli ebbe da Mirra. - Deriv.: Cinyreius, a, um, cinireo, virgo, Myrrha, Ov.: juvenis, heros, Adone, Ov.
cio, cire, V. cieo alla fine.
Cios e Cius, fi, f. (n Kios), città della Bitinia sul golfo cianeo, emporio del commercio colla Frigia, ora Ghio, anche Ghemlio, Kemlik. Ciani, ōrum, m. (Kiavo), abit. di Cio: Ciani.
cippus, i, m., cippo, colonne ta a punta, di pietra o legno, come monum. sepolcrale, Hor. ed a. poeti: detto anche dei pali di una palizzata, Caes. b. G. 7, 73, 4.
Cipus, i, m., nome di un romano, a cur, secondo la tradizione, mentre come pretors