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sia, Verg. Plin. ed a. II) camelea o timelea, Verg e Plin.
Căsĭlīnum, i, n. città della Campania sul Volturno, vicino all’antica Capua, dove sorge l’odierna Capua. - I suoi abitanti, Căsĭlīnätes, um, m., Casilinati e Căsĭlīnenses, ĭum, m., Casilinesi.
Căsīnum, i, n., città del Lazio, sul fiume Casinus, con un castello, dove ora è il famoso monastero di Montecassino; le rovine della città si trovano presso S. Germano. - Deriv.: Căsīnās, ātis, di Cassino, cassinese, plur. sost. Casinates, ium, m., abitanti di Casinum, Cassinesi.
casnăr (voc. etrusco od osco), sost., vecchio, Quint. 1, 5, 8 (dove lo Halm legge casamo).
Caspĕrĭa, ae, f., antica città dei Sabini sul fiume Imella, forse l’odierna Aspra.
Caspĭum măre, ovv. pělăgus e Caspius oceanus (τό Κάσπιον πέλαγος), mar Cuspio, oggi Mar di Sala, di Bachu. - Deriv.: A) Caspĭus, a, um (Κάσπιος), del mar Caspio, Caspio, sinus, Mela e Plin.: mons, il monte di confine fra l’Armenia e la Media e più oltre dei Parti, oggi Siah-Koh (monte nero), Mela; in cui era la famosa gola (oggi passo di Chawar ovv. Firuz-Koh) detta C. pylae o portae, Plin., o solt. Caspiae, Tac., ovv. C. via, Tac.: regna, il paese sul mar Caspio, Verg.: e plur. sost., Caspii, orum, m. (Κάσπιοι), abitanti sulle rive del Caspio, Flor. e Mela. B) (degli abitanti attorno al mar Caspio), Caspĭāni, ōrum, m., Caspiani, del Caspio.
Cassandra, ae, f. (Κασσάνδρα), figlia di Priamo, che ebbe da Apollo il dono della profezia; ella predisse sempre l’imminente sciagura di Troia e nessuno le prestava fede.
Cassandrēa e -īa, ae, f. (Κασσάνδρεια), la città di Potidea sulla punta di Pallene della penisola Calcidica (in Macedonia): abbattuta da Filippo, fu riedificata di poi da Cassandro, e da lui ebbe il nome. - Deriv.: A) Cassandrenses, ĭum, m. abitanti di Cassandrea, Cassandresi, B) Cassandre͡us, i, m. (Κασσανδρεύς), il Cassandrese == (per antonom.) il tiranno di Cassandrea «Apollodoro».
cassĭa, V. casia.
Cassianus, a, um, V. Cassius nº I-V.
cassĭda, ae, f. (1. cassis), elmo di metallo (cfr. 1. cassis), Verg. e Prop.
Cassĭĕpēa, -pīa, -peia, V. 1. Cassiope.
1. Cassĭŏpē, es, f. (Κασσιόπη), moglie di Cefeo e madre di Andromeda, e per la sua superbia causa del grande pericolo corso dalla figlia; essa stessa fu posta in cielo come costellazione. - Forme parall. (come costellazione), Cassĭĕpēa, Cassĭĕpia e Cassĭĕpeia, ae, f. (Κασσιόπεια).
2. Cassĭŏpē, es, f. (Κασσιόπη), città dell’isola di Corcira presso il promontorio omonimo, con bel porto e un tempio di Juppiter Cassius, ora Cassopo.
1. cassis, ĭdis, f. elmo di metallo, caschetto, barbuta (al contr. galea == elmo di cuoio, morione), Caes. ed a.
2. cassis, is, m., laccio da caccia, rete, I) del cacciatore, casses ponere, Ov. ovv. imponere, Prop.: trasl.., come il nostro rete, trappola == inganno, agguato, casses tendere alci, Tib.: viso casse, Ov. II) ragnatela, ragna, Verg. ed a.
Cassĭus, a, um, nome di una gens originariamente patrizia, ma di poi plebea, familia Cassia, Tac. ann. 12, 12; via Cassia, diramazione della via Flaminia, Cic. Phil. 12, 22; lex Cassia. V. in seg.-Noti in partic. modo sono: L. Cassius Longinus Ravilla, il severo, ma giusto e sapiente giudice, Cic. Rosc. Am. 84, Val. Max. 3, 7, 9 (cujus tribunal scopulus reorum dicebatur); autore della lex tabellaria Cassia, secondo cui i giudici dovevano votare con tavolette, Cic., de legg. 3, 35 e segg. - Deriv.: Cassĭānus, a, cassiano, judex, severo come un Cassio, Cic.: Cassianum illud (sc. dictum), il detto di Cassio, Cic. II) il console L. Cassius, che nel 107 av. Cr. fu vinto ed ucciso dagli Elvezi, Caes. b. G. 1, 7, § 4 e 12 § 5.- Deriv.: Cassĭānum bellum, guerra Cassiana, Caes, b. G. 1, 13, 2. III) C. Cassius Longinus, l’uccisore di G. Cesare, Cic. ad Att. 5, 21, 2. Suet Ner. 37. - Deriv.: Cassĭānae partes, il partito di Cassio, partigiani di C., Vell. 2, 74’, 1. IV) Cassius Parmensis, uno degli uccisori di Cesare, segnalato come poeta, Vell. 2, 87, 3. Hor. ep. 1, 4, 3, da non confondersi con Cassius Etruscus, antico poeta, di cui Hor. sat. 1, 10, 61 e segg. non dà un giudizio favorevole V) C. Cassius Longinus, famoso giurista sotto Tiberio; discepolo di Sabino, Tac. ann. 12, 12. Plin. epist. 7, 24, 8: i suoi continuatori costituirono la Cassiana schola, Plin. ep. 7, 24,8. VI) T. Cassius Severus, oratore e poeta latino sotto Augusto e Tiberio, Sen. suas. 6, 11. Quint. 10, 1, 116.
cassus, a, um, privo, I) propr.: A) vuoto, privo, vano, anulus, anello senza gemma, Fab. Pict. fr.: nux, Plaut.: canna, infruttifera, Ov. B) poet. coll'abl. o il gen., mancante, privo, difettoso, senza q.c., cochlea c. sanguine, senza sangue, Poëta in Cic.: lumine cassus ovv. aethere cassus, senza vita, morto, Verg.: col gen., non c. luminis ensis, Cic. poët. II) trasl., inutile, vano, frivolo, vuoto, cassum quiddam, Cic.: vota, Verg.: labores, Plin. ep. - Sost., incassum, invano, inutilmente, preces mittere, Liv.: longos ciere in cassum (con vani lamenti), fletus, Verg.
Castălĭa, ae f.(Κασταλία), sorgente sacra ad Apollo ed alle Muse nel Parnaso, le cui acque servivano alle libazioni in Delfo. Deriv.: Castălĭus, a, um, castalio, fons, Plin.: aqua, Ov.: arbor, alloro, Prop.: umbra, ombra dell’alloro, Tibull.: antrum, l’antro dell’oracolo (in Delfo), Ov.
castănĕa, ae, f. (= κάστανον), I) castagno, Verg. e Col. II) castagna, Verg. e Col.; anche unito con altri sost.: castaneae nuces, Verg.
castē, avv. (da castus), in modo puro, immacolato, castamente, senza macchia, I) generic.: caste et integre vivere, Cic. II) partic.: A) puramente, in modo illibato, incontaminato, tueri eloquentiam ut adultam virgine, Cic. B) pietosamente, santamente, divotamente, ad deos adire, Cic.: castius sacra privata facere,