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5 abequito ablego 6

praeceps abierat, era caduta da una scelleratezza in un’altra, Sall.: non longe abieris, tu non anderai avanti un pezzo, Cic.: pretium retro abiit, è ribassato, Plin. ep. b) di abbandonare q.c. perdere, allontanarsi, α) il filo del discorso, sed abeo a sensibus, Cic.: quid ad istas ineptias abis? perchè ti perdi in queste bazzecole? Cic. β) nell’agire, ritirarsi, ritirarsi da q.c., etiam tu hinc abis? Cic.: impers., ne irrito incepto abiretur, Liv. c) dell'effetto, della riuscita di un’azione, andar a finire, finire, riuscire, non sic abire, Cic. d) di condizioni, perdersi, andar perduto, affievolirsi, svanire; fides abiit, Liv.: illa mea, quae solebas antea laudare... abierunt, ebbero fine, Cic. e) passare, ritornare verso qualc. o q.c., abit res a consilio ad vires vimque pugnantium, Nep.: abire in avi mores et instituta == ritornare, adattarsi ai costumi, ecc., Liv. f) passare in q.c. α) passare, andare a finire, terminare in, in quos sumptus abeunt fructus praediorum? Cic. β) passare in == trasformarsi, in silvas, Ov.

ăb-ĕquĭto, āvi, āre, andar via, partire, fuggire a cavallo, Syracusas, Liv. 24, 31, 10.

ăberrātĭo, ōnis, f. (aberro), il distogliersi, il distrarsi, a molestiis, a dolore, Cic.

ăb-erro, āvi, ātum, āre, errar lungi, allontanarsi da q.c., I) propr.: a patre, Plaut.: ex agmine, Liv.: pecore, Liv. II) trasl.: a) allontanarsi da un termine, da un punto, scostarsene, venir meno a, ab alqa re, Cic. b) perdere il filo del discorso, passare ad altro, Cic.: ad alia, Cic. c) vagare col pensiero, α) generic.: essere distratto, Aug. in Suet. Claud. 4. β) distrarre, distogliere la mente da q.c. di triste, a miseria, Cic.: usato assol., Cic.

ăbfŏre, ăbfŏrem, V. absum.

ab-hinc, avv., di qui, di qua, I) di luogo, Lucr. 3, 953. II) trasl., di tempo, a) coll’acc. == fa, da questo momento, abh. triennium, tre anni fa, Ter.: abh. annos XIV, Cic. b) coll’abl. == prima, abh. XXX diebus, Cic.

ăb-horrĕo, horrŭi, ēre, aborrire, farsi indietro tremando, I) per isdegno, sdegnare, aborrire, alqm, Cic.: alqd, Suet. II) per avversione, ripugnanza, a) propr., indietreggiare davanti a q.c. == sentir ripugnanza di q.c., essere avverso, contrario, non lasciarsi menomamente attrarre da una cosa, non volerne sapere, ab alqa re, Cic.: alqa re, Curt.: assol. (contr. cupere), Cic. b) trasl., detto di cosa non compatibile con un’altra, contrastare con, non combinare, urtare contro q.c., non aver alcuna relazione, non aver a che fare con q.c., discordare con qualc., esser lontano, dissimile, ab alqa re ed ab alqo, Cic.: longe ab alqa re, Cic.: alqa re, Curt.: alci rei, Liv.: inter se, discordare, Liv.: assol., Cic.: vestrae abhorrentes (inutili) lacrimae, Liv.

abĭcĭo, jēci, jectum, ĕre (ab e jacio), gettar via, lungi; lanciare in distanza, gettar giù dall’alto, I) propr.: scutum, Cic.: tela ex vallo, Caes.: se in herba, se ad alcjs pedes, Cic.: e muro se in mare, Cic.: anulum in mare, Cic. II) trasl.: 1) gettar là, a) gettar tà trascuratamente, nel discorso, Cic. b) disfarsi di una cosa mediunte vendita, vendere ad ogni costo (a prezzo vilissimo), Phaedr. c) dar via, abbandonare q.c., lasciar andare, rinunciare del tutto a q.c. di bene, di male, Cic.: abiciamus ista, lasciamo star ciò, Cic. 2) gettare a terra, calpestare, tenere in abbiezione, a) avvilire, privare di ogni valore qualc. o q.c., Cic.: partic. sotto il rispetto morale, abbassare del tutto, demoralizzare, umiliare, Cic. abic. se, perdere ogni vigore morale, rendersi vile, Cic. Tusc. 2, 54 (cfr. sotto al n° b). b) destinare ad umili uffici, degradare, abbassare, ceteras animantes ad pastum, Cic.: e avvilire colla parola, cioè far apparire dappoco (contr. augere, tollere), Cic.: di carattere, se abic., avvilirsi, Cic. parad. 1, 14.

ăbĭēgnus, a, um, di legno d'abete, Liv. ed a.

ăbĭēs, ăbĭĕtis, f., abete (tanto l'albero che il legno), Verg. e Liv. — Meton. == gli oggetti fatti di legno d’abete, p. es. la nave, la lancia, Verg.

ăbĭgo, ēgi, actum, ĕre (ab ed ago), condur via, lungi, fuori; portar via, cacciar via, a) propr., ess. anim.: muscas, Cic.: alqm rus, Ter. Partic., α) condur via per furto (rubare), pecus, Cic. β) trar fuori, espellere con arte medica, partum, Cic. γ) mandar via, ripudiare, Suet. b) trasl.: scacciare, espellere uno stato, una condizione, pauperiem, Hor.

ăbĭtĭo, ōnis, f. (abeo), l'andarsene via, dipartita, partenza, Comici.

ăbĭtŭs, ūs, m. (abeo), I) l’andarsene, partenza, dipartita, Cic. II) meton. uscita (come luogo), Verg. e (al plur.) Tac.

abjectē, avv. col compar. (abjectus) in modo basso, a) riguardo alla condizione, bassamente, in condizione volgare, bassa, Tac. b) in signif. morale, timidamente, in modo pusillanime, con pusillanimità, Cic.

abjectĭo, ōnis, f. (abicio), il gettar via, trasl., debilitatio atque abjectio animi tui, l’avvilimento e lo scoraggiamento dell'animo tuo, Cic. Pis. 88.

abjectus, a, um, part. agg. col compar. e superl. (abicio), gettato via, in disparte: solo in senso trasl.: 1) trascurato, rozzo, pedestre, senarius, Cic.: oratio humilis et abjecta (contr. nimis alta et exaggerata), Cic. 2) vile, basso, a) rispetto alla condizione, al grado, basso, volgare (contr. amplus), familia, Cic. b) in signif. morale, timido, pusillanime, abbattuto, disperato, Cic. c) del carattere == spregevole, abbietto, Cic.

abjĭcĭo, V. abicio.

ab-jūdĭco, āvi, ātum, āre, togliere ad alcuno, come giudice, per via di giudizio, e in genere, la proprietà di una cosa (contr. adjudicare), alqd ab alqo, Cic.: sibi libertatem, togliersi la libertà, Cic.

ab-jungo, junxi, junctum, ĕre, slegare, I) prop. sciogliere gli animali dal giogo, Verg. e Prop. II) trasl., separare, allontanare, disgiungere, alqm, Caes.: se ab alga re, tenersene lontano, Cic.

ab-jūro, āvi, ātum, āre, negare con giuramento, abiurare, alqd, Cic.: creditum, Sall.

ablātīvus, i, m. [con e senza casus] (ablatus da aufero), ablativo, Quint. ed a.

ablēgātĭo (ōnis), f. (ablego), il mandare (via), juventutis ad bellum, Liv. 6, 39, 7.

ablēgo, āvi, ātum, āre, mandar via qual-