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2885 Vulturnus Y, y 2886

2. vulturnus (volturnus), i, m. (2. Vultur), vento, così chiamato dal monte Vulture, tra il Scirocco-Levante ed il Scirocco, Liv. ed a.

vultŭs (voltŭs), ūs, m., volto, espressione del volto == tratti della fisonomia esprimenti lo stato dell’animo, ciera, aspetto, sguardo, I) propr.: a) in gen.: maestus, Verg.: hilaris atque laetus, Cic.: imago animi vultus, indices oculi, Cic.: in omni vita idem (uguale) semper vultus eademque frons, Cic.: nihil metus in vultu, gratia oris supererat, Tac.: plur., vultus boni (amichevol), Ov.: vultus ficti simulatique, Cic. vultus trahere, guardare torvo, opp. come persona stizzita, annoiata, Ov.: vultus tuos mihi expressit, Cic.: vultus (sguardi) avertite vestros, Ov. b) enfat., viso severo, accigliato, ciera seria, severa, da adirato; cipiglio, vultus instantis tyranni, Hor.: vultu offensionem conjectaverat, Tac. II) trasl., volto, faccia in genere, 1) propr.: simiae, Cael. in Cic. ep.: cadere in vultus, sul volto, Ov. 2) meton., aspetto esteriore, aspetto, naturae, Ov.: salis (del mare), Verg. — Plur. eterogen, volta (vulta), Lucr. 4, 1205.

vulva, V. volva.


X


1. X, x, ventiduesima lettera dell’alfabeto latino, corrispondente allo Ξ greco, ma chiamata sempl. Ix; come consonante doppia corrisponde a cs (come in lux == luc-s), od anche a gs (come in rex == reg-s).

2. X, come cifra (propr. ) == 10: quindi == denario (denarius), che in origine corrispondeva a 10 assi, per es.: Xcccc, cioè denariis quadringentis, Cic.

Xanthippē, ēs, f (Ξανθίππη), Santippe, la litigiosa moglie di Socrate.

Xanthippus, i, m. (Ξάνθιππος), I) Santippo, padre di Pericle, il principale accusatore di Milziade e vincitore dei Persiani a Micale. II) generale spartano nella prima guerra punica, che fece prigioniero Regolo.

Xanthŏs, e -ŭs, i, m. (Ξάνθος), Xanto, I) == Scamander (V.). II) fiume della Licia, che scende dal Tauro; oggi Etschen, Essenide. III) fiumicello dell’Epiro.

xĕnĭum, ĭi, n. (ξένιον), dono ospitale, Plin. ep 6, 31, 14: trasl., dono ad una persona, per amicarsela, per ottenerne q.c., come in particolare agli avvocati, pel patrocinio di una causa, Plin. ep 5, 13 (14), 8.

Xĕno, ōnis, m. (Ξένων), Senone, filosofo ateniese della scuola epicurea, stimato da Cicerone e da Attico.

Xĕnŏcrătēs, is, m. (Ξενοκράτης), Senocrate, filosofo di Calcedone, discepolo di Platone, diresse l’Accademia, dopo la morte di Speusippo.

Xĕnŏphănēs, is, m. (Ξενοφάνης), Senofane, celebre filosofo greco, nativo di Colofone, fondatore della scuola eleatica.

Xĕnŏphōn, ontis, m. (Ξενοφῶν), Senofonte, ateniese, discepolo di Socrate, celebre come storico, filosofo e generale. — Deriv.: Xĕnŏphontēus, e Xĕnŏphontīus, a, um (Ξενοφόντειος), senofonteo, di Senofonte, Cic.: Hercules, l’Ercole senofonteo, di cui parla Senofonte, come ci è presentato da Senofonte, Cic.

Xersēs, is, e i, acc. en, m. (Ξέρξης), Serse, il noto re dei Persiani, sconfitto dai Greci a Salamina.

xĭphĭas, ae, acc. an, m. (ξιφίας, della forma di una spada), pesce spada, latino puro gladius, Ov. e Plin.

xystĭcus, a, um (ξυστικός), appartenente, riferentesi allo xystus (come palestra degli atleti), plur. sost., xystici, ōrum, m., gli Atleti, che, quando faceva cattivo tempo, si esercitavano al coperto, Suet. Caes. 45 e Galb. 15.

xystus, i, m. (ξυστός), pei Greci, portico coperto, in cui si esercitavano gli atleti d’inverno; pei Romani, passeggio libero, terrazza, in giardini, case di campagna, ecc. per passeggiare e disputare, Cic. ed a.


Y


Y, y, lettera greca, che passò poi nell’alfabeto latino nelle parole prese ad imprestito dal greco: prima l’Υ greco veniva rappresentato dall’U, u (cioè V, derivato graficamente da Υ), per es. Burrus per Pyrrhus, fuga da φυγή. Più tardi comparve anche l’i, per es. in lacrima per lacruma (da δάκρυμα), ed o, per es. mola da μύλη, ancora da ἄγκυρα.