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A
1. A, a, prima lettera dell'alfabeto latino. — Come abbreviazione: a) come sigla di nome proprio, comun. corrispondente al prenome Aulus. b) nel computo degli anni, Annus, comun. == Anno, p. es. A. U. C. == anno urbis conditae.
2. ā, ăb, abs, prep. coll’abl. (affine ad ἀπό), col concetto fondamentale di partenza da un punto; da (contrapposto allo ad == a), I) di luogo: A) per indicare il punto iniziale di un moto, 1) propr., per indicare il luogo o la persona da cui si prendono le mosse, da... via da... redire a foro, Plaut., a Caesare, Cic.: fuga ab urbe, Cic.: quindi ab... ad, da... fino a..., Cic.: e così usque ab... ad, ovv. in, Cic. 2) trasl.: a) per indicare la persona da cui si prende o si deriva q.c., da, emere ab alqo, Sen.: solvere ab alqo, per mezzo di qualc. (un banchiere, ecc.), Cic.: cognoscere e discere ab alqo, Cic. b) per indicare la stirpe, l’origine, esse a M. Tullio, discendere da M. Tullio, Cic.; ma esse a Zenone, essere della Scuola di Zenone, Cic.: legati ab Ardea, Liv.: di origine etimologica, nomen invenisse ab alqa re, Cic.: e per indicare la ragione, il motivo, l'impulso, per, in causa di, ab singulari amore, Balb. in Cic.: ab obsidione, Liv. c) per indicare il tutto di fronte alla parte, di, fra, unus ab novissimis, Caes. d) per indicare l'autore o la causa efficiente, di, da, per, per mezzo di; anche in seguito a, con verbi passivi ed intransitivi, interfici, interire ab alqo, Cic.: perire a morbo, Nep.: con sost., plaga ab amico, Cic.: con aggett., pleni animorum ab pristini diei meliore occasione, Liv.: talora coi gerundivi invece del dativo, specialmente quando precede già un dativo, fortis et a vobis conservandus vir, Cic.: quibus (civibus) est a vobis consulendum, Cic. B) per indicare il punto d'inizio, di partenza, di una direzione: 1) propr.: a) da, spesso anche corrispondente al nostro a, in; a supero mari, Cic.: a puppi religatus, Cic.: a labris, Caes. b) dalla parte di, ad, in, da, ab Eurota, Cic.: a fronte, Caes.: ab occasu et ortu solis, ad Occidente e ad Oriente, Liv. 2) trasl.: a) per indicare la persona per la quale, in pro della quale si fa una cosa, stare, facere ab alqo, dalla parte di qualcuno, in vantaggio di qualc., per qualc. (contr. contra od adversus alqm), Cic.: così anche dicere ab reo, Cic.: ab innocentia clementissimus, per, ecc., Cic. b) per una più prossima delimitazione o circoscrizione della provenienza: α) da parte di, riguardo a, in, ab senatu desperare, Cic.: timere ab alqo, Cic.: laborare ab alqa re, Caes.: firmus ab equitatu, Planc. in Cic.: inops ab amicis, Cic.: mediocriter a doctrina instructus, Cic.: ab omni laude felicior, Cic.: quindi servus a pedibus, lacchè, Cic.: a manu, scrivano, Suet. β) di fronte a, davanti a, custodire ab alqo, Cic.: tutus a periculo, Caes. C) per indicare il punto di lontananza nello stato, il punto della distanza, 1) propr., da, con abesse, distare e sim. (V.); coi numerali, distante di, ab milibus passuum duobus, Caes. 2) trasl.: a) generic., con dissentire, discrepare, alienum esse e sim. (V.), nella locuz. non ovv. haud ab re, non inutile, vantaggioso, Liv. b) per indicare l'ordine ed il grado, dopo, partendo da, partic. dopo aggettivi ordinali, quartus ab Arcesila, Cic. II) di tempo: A) coll’indicazione del punto di partenza, da, ab hora tertia, Cic.: a condiscipulatu, Nep.: ab initio, da principio, Cic.: coll’indicazione del punto d'arrivo (con ad, in, usque ad), p. es. ab hora septima ad vesperum, Caes. B) coll’indicazione del punto d’allontanamento, di lontananza, da, ab urbe condita, dalla fondazione di Roma, Cic.: tertio abs te die, tre giorni dopo che ci lasciammo, Cic. — In composizione == da, via.
ăbactus, ūs, m. (abigo), il condur via (l'armento, il gregge), abigeato, Plin. pan. 20, 4.
ăbăcus, i, m. (ἄβαξ), tavola divisa a mo’ di scacchiera, originariamente con cifre (ΑΒΓ), opp. asse della tavola coll’orlo rilevato, a) come tavoliere, tavola da giuoco, Suet. b) come tavola di lusso, a mosaico, posta come ornamento nelle camere, per sostenere vasi ed oggetti preziosi, Cic.
ăbălĭēnātĭo, ōnis, f. (abalieno), alienamento, espropriazione, Cic. top. 28.
ăb-ălĭēno, āvi, ātum, āre, alienare, I) propr., dar via, allontanare da sè, detto partic. di un possesso, espropriare, vendere, cedere (contr. conservare), Cic. II) trasl.: a) generic.: abalienati jure civium, privati del diritto di cittadinanza, Liv. b) alienare, allontanare, far ribellare, rendere indifferente (contr. alqm amicum facere), alqm ovv. animum, Cic.: alqm ovv. voluntatem alcjs ab alqo, Cic.
Ăbās, bantis, m. (Ἄβας), Abante, re di Argo, padre di Acrisio, avo di Danae ed Atalante. — Deriv.: A) Abantēus, a, um
Georges-Calonghi, Dizionario latino-italiano. | 1 |