Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
universale. A tal sorpresa di scossa li PP. del Ss. Rosario, e quelli di S. Rocco esposero il Venerabile, e il dì seguente, festa di S. Marco, tutte le Compagnie di detta Città si portarono processionalmente a visitarlo seguite da tutto il Popolo, avendo le medesime stabilito portarsi scalze nel presente Mese di Maggio alla Visita della S. Casa di Loreto, per pregare quella Madre Pietosissima, acciò gl'interceda dal suo Divino Figliolo tenerli lontani da nuove ripetite di un sì terribil flagello.
Più d'ogn'altro ha provato il rigore di simil castigo la Città di Fabriano, ove computasi aver danneggiato alla somma di scudi cento mila, ed essendovi rimaste sette persone morte, tre delli quali si trovorno sepolte dalla rovine della volta della Chiesa de' PP. Cappuccini, e l'altre quattro in diverse Case parimenti diroccate. Al replicare d'altre Scosse, la Chiesa di S. Venanzio perse la facciata, e quella di S. Niccolò, oltre il Campanile, che ha rovinata la Chiesa nel cadere, s'è profondata in parte. La Chiesa poi di S. Romualdo rimase una macerie di Sassi, quella di S. Catarina si ritrova tutta aperta, e S. Benedetto tra li danni della Chiesa, e del Convento, e con le Case rurali, soffre il pregiudizio di più di sette mila scudi, e la maggior parte dell'Abitanti, rimasti privi delle proprie Abitazioni si ritrovano fuggitivi nelle Campagne, e non mancano con digiuni, e Processioni placare l'ira del Signore esacerbato contro de' nostri peccati, porgendo specialmeate suppliche a quella gran Madre di pietà Maria SS. acciocchè prostata avanti il Divin Trono interceda dalla Misericordia Divina il perdono de' nostri peccati, e disarmi la mano di un Dio sdegnato di quei flagelli, co' quali meritamente c'affligge.
IN ROMA, ED IN PALERMO, MDCCXLI.
Nella Regia Stamperia d'Antonino Epiro.
Con licenza de' Superiori.