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che una personificazione dell’avarizia senza limiti e senza riguardi.

Quando parlo di comporre le nozioni economiche associando le vedute del tornaconto individuale col sociale io non pretendo di intimare verun sacrificio alla privata utilità ma la voglio anzi portata al massimo segno ottenibile nelle date circostanze. Questo risultamento non mi potrà venir negato da qualsiasi economista illuminato. Niuno di essi pensò mai che la teoria del tornaconto individuale sia incompatibile colla teoria del vero tornaconto sociale; ma per lo contrario ognun sa che amendue si associano di modo che infine il tornaconto privato risulta il massimo possibile. Certamente se voi distaccate l’occhio dello stato complessivo ed abituale per limitarvi ad una singolare frazione, e ad una posizione transitoria e tutta privata voi non troverete che la tale manifattura o il tal negoziato mercantile vi produca il maggior lucro sperabile o ottenuto in altre circostanze; ma, oltrecchè questo non è per se stesso un sagrificio da voi fatto alla comune utilità, egli è un calcolo falso in se stesso perocchè non dovete restringervi al lucro isolato di quel momento o di quell’oggetto, ma computare l’intiero benefizio risultante dal contemperamento dell’individuale col sociale interesse.


VII.


Venendo ora alle nozioni del commercio in generale, e delle due sue forme di esercitarlo (cioè della maniera immediata e mediata); io domando se sia vero o no che coi caratteri sopra espressi la definizione