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verso le rimesse — sotto tal grande divisa sentimentale, ha protetto la marina mercantile! Malauguratamente non ha protetto la nostra marina mercantile soltanto, ma le ha protette tutte, inspirandosi a un senso di legge, di dovere internazionale e forse anche a un po’ di paura, perchè quando si negava una licenza al rappresentante o una patente a un vettore, oh allora, l’ambasciatore — non già Marshall che andava su una piccola barca quando la Turchia non voleva fare scaricare un piroscafo di materie chimiche temendo incendi e distruzione del palazzo del Sultano, non era Bülow che ora ammanta di sua grande potenza i pupilli d’Italia; no — un qualsiasi altro ambasciatore, reclamando, veniva ascoltato: per altro così è stato anche per gli ambasciatori dell’Inghilterra e della Francia, in modo che la casa nostra l'abbiamo protetta ma non quanto avremmo potuto e dovuto proteggerla.

PRESIDENTE. Veda un po’, onorevole Perrone, di non scostarsi tanto dall’argomento. Avrà tante occasioni per parlare della marina mercantile, dei vettori, degli scarichi e di tutto quello che vorrà!... Venga dunque alla questione!

Voci. Ci verrà.

PRESIDENTE. Vi arriverà, lo so, ma per una via lunga; e quando parlerà del- l'aumento dei noli.

PERRONE, No. Noi abbiamo due doveri: quello di non lasciare parole imprudenti senza risposta e l’altro di rendere all’at-