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XXXII |
ga degli uomini. Bilanciando le conseguenze si disponeranno piuttosto a deponer l'accesso di quell'orgoglio verso il marito ch'era figlio del mal costume, e della facilità di separarsi, impareranno un poco di creanza col marito, e riassumeranno la natural verecondia, e ritegno.
§. 20.
Cittadini, che degnamente rappresentate ora il Popolo Sovrano, assoggetto ai vostri talenti, ed alla vostra sensibilità un Quadro, che se ha la disgrazia di non poter meritar applausi per le sue tinte, vi dipinge però con verità, e buona fede un oggetto, interessanze la Religione, la tranquillità delle Famiglie, e il ben della Nazione. E se il peso di tante altre vostre pubbliche occupazioni non vi permette di subito, o presto provveder ai mali ivi delineati, giova sperar che non sarete almeno per abbandonar alla non curanza, come da tanti anni addietro è fatalmente successo, il prima fondamento dell’umana Società.
Cittadine, che abbandonaste barbaramente marito, e figlioli per seguir la corrente della scostumatezza, sovvenitevi che nella maggior parte del Mondo le donne sono schiave, e se la provvidenza vi fece nascer fortunatamente in paesi di libertà, tanto più siete ree per l'enorme abuso da Voi fatto del vostro stato. Democratizatevi, e non sdegnate di mettervi a livello con le buone madri, e spose, rissarcindo possibilmente la vostra patria, e le vostre famiglie con tanto di edificazione e vantaggi quanto fu il vostro scandalo, e rovina, o aspettatevi quel giusto destino, cui il §. 4. ormai vi chiama.
FINE.