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XXVIII |
ne, e savia condotta della moglie, il rimedio del §. 18 tanto è operativo per la moglie di scellerato marito quanto lo è per un marito di insoffribile moglie.
§ 18.
Quì non si tratta di riformar il mondo fisico, e morale, nè di introdurre per sempre un modo di perfetta tranquillità ne' Matrimoni. Questa impresa può competer al solo Creatore. All'uomo non è possibile nemmeno ridurre a cattegoria, e descriver tutte le qualità dei motivi delle discordie coniugali. Sono tante di numero, e tanto varie nella loro origine, progresso, e circostanze, e si producono sotto così multiforme aspetto, dipendono da tanta diversità di temperamento, educazione, ed abitudine che il volerle ridurre a geometrica precisione, ed enumerazione sarebbe come chi volesse delinear tutte le fisionomie degli uomini, e delle donne. Basta di due mali scieglier il minore.
Al rimedio sembra che possa condurre una distinzione: O queste discordie sono del carattere delle effimere, accidentali, e leggere, in tal caso una prudente amichevole mediazione, maneggiata senza publicità, con dolcezza, ed equità, dentro un sufficiente spazio di tempo, può bastar a sopprimerle. La voce dell'amico non amando il marito, nemmen quando lo rimprovera, e corregge: il tuono dell'autorità mortifica, ributta inasprisce nelle discordie coniugali.
Ma se la febre è del genere delle ostinate, perniciose, e resistenti a tutti i tentativi dell'arte, actum est. Quando l'esperienza ha dimostrata evidentemente l’incompatibilità di umori, ossia
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