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rito, se gli intimava, talvolta con parole aspre scagliate con un altro fondamento che i1 Memorial della Moglie, perchè certamente a quel momento nissuna cognizione poteva asser stata fatta di trovar un Conservatorio per collocarvi la Moglie, scielto con aggradimento dalla medesima, coll'aggionta di dover esso sottostar al dispendio occorrente e per l'alloggio, e per la causa.
Tra tanti e Monasteri, e Conservatorii, e Ritiri esistenti in Venezia qual difficoltà ci sarebbe mai stata di fissar uno, o due di questi Luoghi, ove con tassa moderate, fissa, e sopportabile anche dalli Mariti di misurate fortune aveesero dovuto passar le Divorzianti?
No: sic erat in fatis che il Marito anche innocente dovesse sempre esser afflitto, infamato e confiscato. Un marito dunque, che Dio sa per quanto tempo avanti averà dovuto essercitar pazienza di Giobbe nel tollerar le stravanganze diaboliche di un Aletto, di una Megera attorniato da teneri figlj, era costretto dal comando dei Capi a girar per tutta la Città a trovar il Conservatorio, non senza contrasti colla moglie sulla scielta, e con quelle Arpie, che presiedono ai Conservatorj, nel contrattar la summa della Porta, ossia Ingresso, l'affitto della camera.
E ritornato a casa compariva il Cursor della Curia ad intimargli il Monitorio ex causa molestæ cohabitationis, sevitiarum, et malorum tractamentorum cum periculo animæ, et corporis aliisque etc. Paroloni orrendi a chiunque non avesse saputo ch'era una mera infelice formalità.
Intanto un povero Padre di famiglia avanti che nissun Giudice nè laico nè ecclesiastico avesse fatta la minima cognizione soffriva la pesante essecuzione di pagar l'Ingresso, ossia Porta, l’
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