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no la diritta loro posizione, o pure si capovolgono e rovesciano. A parte del centro di gravità di tutto il galleggiante ne distinse altri due, l’uno della parte immersa nel fluido, l’altro della emersa, e poi si mise a considerare l’azione di ciascuno di questi due centri, e in che modo possono tra loro operare. Il centro di gravità della parte sommersa, dicea egli, è sospinto all’insù lungo la verticale del fluido sottoposto, e quello dell’emersa tende all’ingiù lungo la verticale in forza della sua gravità. Or quella spinta operando da una parte all’insù, e la gravità dall’altra parte all’ingiù, ambidue queste forze si bilanciano sul centro di gravità di tutto il galleggiante, e questo a poco a poco è costretto a ripigliare la sua diritta posizione. Una bilancia, cui è stato dato il tracollo, certamente si rimette, se spinto all’insù il braccio che piega, l’altro per la gravità si porta al basso. Si conobbe così la stabilità idrostatica, e furono per la prima volta palesi i principj da’ quali dipende.

Allorchè la posizione del galleggiante è diritta, sono que’ tre centri disposti in unica ver-


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