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Nè è da passare sotto silenzio, che fu così tenace nel fondar, come aveasi proposto, questa grand’opera su’ primi elementi della scienza, che trascurò di chiarire que’ problemi, che scioglier non potea colla riga, e il compasso, perchè l’ajuto cercavano insieme del circolo, o d’altra curva delle coniche. Ogni volta di fatto, che s’imbatte in simili problemi, che oggi chiamano di terzo grado, si contenta di accennarne con alcuni teoremi la soluzione, o di ridurli a trovare due medie proporzionali, nè passa più oltre: ma per condurre, come fece, a perfezione quest’alto suo pensamento quale dovea essere la gagliardìa del suo ingegno, e quale il suo sentimento nelle cose geometriche? La geometria ove s’inalza alla considerazion delle curve è costretta ad ordire lunghi e non interrotti ragionamenti per trovare quelle verità, che di loro natura sono astruse e lontane; però l’intelletto dell’uomo può a stento incatenare tante idee, multiplici di numero, e varie ne’ loro rapporti, e legandole si fatica, vien meno, non di rado s’annoja, e spesso nel cammino si arresta. Ciò nondimeno