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picciolezza condotti, che non sono più degni di stima. S’immaginò il metodo de’ limiti, ed altro non si fece che tradurre Archimede. Archimede in somma hanno i moderni mostrato sotto varie sembianze, e con linguaggio diverso, e ad Archimede sono eziandio rifuggiti per autorizzare i loro metodi e rendergli accettevoli.
Allorchè apparvero i nuovi calcoli e i metodi de’ moderni si gridò da ogni parte contro l’oscurità de’ loro principj, e l’inesattezza del loro linguaggio; anzi fu comune opinione tra quei, che erano avvezzi al rigor degli antichi, che venissero meno le matematiche venendo meno la loro chiarezza natía. Tentavano, egli è vero, i più sublimi algebristi di diradare le nebbie, in cui inviluppati si stavano i loro metodi; ma gl’ingegni erano sempre indocili, e liti e contrasti si mossero nella pacifica geometria; per lo che altro scampo non ebbero i fabri de’ nuovi calcoli, che rifuggire ad Archimede. Quando l’esercito greco correa alla sommossa, e i Diomedi e gli Atridi veniano tra loro a contesa, era il senno di Nestore, che sedava i tumulti e componea le discordie. Si mi-