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tazione libera dell'eredità, o la repudia, o l'astensione; l'altra ammette l'adizione dell'eredità beneficiata: la prima è a vantaggio de' creditori, ed in danno dell'erede dell'oberato; la seconda rende salvo l'interesse degli uni, e dell'altro, sicchè l'una ingiusta, ed iniqua, l'altra giusta, ed equa. E se è lecito congetturare sopra la diversità di questi due statuti, io ardirei dire, che dagli statuti esclusivi dell'eredità benefiziata si potesse dedurre la finezza, l'astuzia, e la tendenza alla frode del popolo per cui furono fatti; e se furono estesi ad altri popoli per ragione di conquista, o dedizione, non può dirsi, che i popoli soggiogati, o arresi sieno del medesimo carattere del popolo vincitore; ma bensì, che il vincitore abbia giudicato i vinti