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o uno che vuole sfuggire la fatica per vivere a spese altrui, o uno finalmente, che in vece di meritare compassione è degno di disprezzo, perchè la di lui miseria dipende dalla di lui volontà. Io non nego, che qualcheduno di questi disgraziati non meriti tali rimproveri, ma il numero di essi è il minore: si devono per questo lasciar perire? in ogni ben regolato governo il prodigo si sottopone alla cura di qualche magistrato, ed il mendico si pone in una casa di forza, ove sostentandolo si rende utile a se, ed allo stato, senza indagare le cause della loro respettiva miseria, servendo a chi governa, come padre comune l'attuale disgrazia di un infelice per ripararvi.