cagioni sono quelle che li fanno desiderare d’essere liberi; e troverà che una piccola parte di loro
desidera d’essere libera per comandare, ma tutti
gli altri, che sono infiniti, desiderano la libertà per
vivere sicuri. Perchè in tutte le Repubbliche, in
qualunque modo ordinate, ai gradi del comandare
non aggiungono mai quaranta o cinquanta cittadini; e perchè questo è piccolo numero, è facile
cosa assicurarsene, o con levarli via, o con far
loro parte di tanti onori, che secondo le condizioni loro essi abbiano in buona parte a contentarsi. Quegli altri ai quali basta vivere sicuri, si
satisfanno facilmente, facendo ordini e leggi, dove
insieme con la potenza sua si comprenda la sicurtà
universale. E quando un Principe faccia questo,
e che il Popolo vegga che per accidente nissuno
ei non rompa tali leggi, comincerà in breve tempo
a vivere sicuro e contento. In esempio ci è il Regno di Francia, il quale non vive sicuro per altro
che per essersi quelli Re obbligati ad infinite leggi,
nelle quali si comprende la sicurtà di tutt’i suoi
Popoli. E chi ordinò quello Stato, volle che quelli
Re, dell’arme e del danajo facessero a loro modo, ma che d’ogni altra cosa non ne potessero altrimenti disporre che le leggi si ordinassero. Quello
Principe adunque o quella Repubblica che non si
assicura nel principio dello Stato suo, conviene
che si assicuri nella prima occasione, come fecero
i Romani. Chi lascia passare quella, si pente tardi
di non aver fatto quello che doveva fare. Sendo