presto sotto un giogo, il quale il più delle volte
è più grave che quello che per poco innanzi si
aveva levato d’insù il collo: e trovasi in queste
difficultà, ancora che la materia non sia in tutto
corrotta. Perchè in un Popolo dove in tutto è entrata la corruzione, non può, non che picciol tempo,
ma punto vivere libero, come di sotto si discorrerà:
e però i ragionamenti nostri sono di quelli Popoli
dove la corruzione non sia ampliata assai , e dove
sia più del buono, che del guasto. Aggiungesi alla
soprascritta un’altra difficultà, la quale è che lo
Stato che diventa libero, si fa partigiani nimici e
non partigiani amici. Partigiani nimici gli diventano tutti coloro che dello Stato tirannico si prevalevano, pascendosi delle ricchezze del Principe;
a’ quali sendo tolta la facoltà del valersi, non possono vivere contenti, e sono forzati ciascuno di
tentare di riassumere la tirannide, per ritornare
nell’autorità loro. Non si acquista, come ho detto,
partigiani amici, perchè il vivere libero propone
onori e premj, medianti alcune oneste e determinate cagioni, e fuori di quelle non premia nè onora
alcuno; e quando uno ha quelli onori e quegli
utili che gli pare meritare, non confessa avere obbligo con coloro che lo rimunerano: oltre a questo, quella comune utilità che del vivere libero si
trae, non è da alcuno, mentre ch’ella si possiede,
conosciuta, la quale è di poter godere liberamente
le cose sue senza alcuno sospetto, non dubitare
dell’onore delle donne, di quel dei figlioli, non