Imperadori gli comandassero, e di non si fuggire
mai dalla zuffa, e d’ammazzare qualunque vedessero che si fuggisse, la qual cosa non osservata,
tornasse sopra il capo della sua famiglia e della
sua stirpe. Ed essendo sbigottiti alcuni di loro, non
volendo giurare, subito dai loro Centurioni erano
morti; talchè gli altri che succedevano poi, impauriti dalla ferocità dello spettacolo, giurarono
tutti. E per fare questo loro assembramento più
magnifico, sendo quarantamila uomini, ne vestirono la metà di panni bianchi con creste e pennacchi sopra le celate, e così ordinati si posero presso
ad Aquilonia. Contro a costoro venne Papirio, il
quale nel confortare i suoi soldati disse: Non enim
cristas vulnera facere, et picta atque aurata scuta
transire Romanum pilum. E per debilitare l’opinione che avevano i suoi soldati dei nimici per il
giuramento preso, disse che quello era per essere
loro a timore, non a fortezza, perchè in quel medesimo tempo dovevano avere paura dei cittadini, degli Dii, e dei nemici. E venuti al conflitto,
furono superati i Sanniti, perchè la virtù romana,
ed il timore conceputo per le passate rotte, superò
qualunque ostinazione ei potessero avere presa per
virtù della Religione e per il giuramento preso.
Nondimeno si vede come a loro non parve potere
avere altro rifugio, nè tentare altro rimedio a poter pigliare speranza di ricuperare la perduta virtù. Il che testifica appieno, quanta confidenza si
possa avere mediante la Religione bene usata. E