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libro primo | 73 |
CAPITOLO XV
Come i Sanniti per estremo rimedio alle cose loro afflitte ricorsero alla Religione.
Avendo i Sanniti avute più rotte dai Romani, ed essendo stati per ultimo distrutti in Toscana, e morti i loro eserciti e i loro capitani, ed essendo stati vinti i loro compagni, come Toscani, Francesi, ed Umbri, nec suis, nec externis viribus jam stare poterant, tamen bello non abstinebant, adeo ne infeliciter quidem defensae libertatis taedebat, et vinci quam non tentare victoriam, malebant. Onde deliberarono fare l’ultima prova; e perchè ei sapevano, che a volere vincere era necessario indurre ostinazione negli animi dei soldati, e che a indurla non v’era miglior mezzo che la Religione, pensarono di ripetere uno antico loro sacrifizio, mediante Ovio Paccio loro sacerdote, il quale ordinarono in questa forma: Che fatto il sacrifizio solenne, e fatto tra le vittime morte e gli altari accessi giurare tutti i Capi dello esercito, di non abbandonare mai la zuffa, citarono i soldati ad uno ad uno, e tra quelli altari nel mezzo di più centurioni con le spade nude in mano, gli facevano prima giurare che non ridirebbono cosa che vedessero o sentissero, dipoi con parole esecrabili, e versi pieni di spavento, li facevano giurare e promettere agli Dii d’essere presti dove gli