Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/76

56 discorsi

come Severo, nacque da una sua grandissima fortuna e virtù, le quali due cose pochi uomini accompagnano. Vedrà ancora per la lezione di questa Istoria come si può ordinare un Regno buono; perché tutti gl’Imperadori, che succederono all’Imperio per eredità, eccetto Tito, furono cattivi; quelli che per adozione, furono tutti buoni, come furono quei cinque da Nerva a Marco. E come l’Imperio cadde negli eredi, ei ritornò nella sua rovina. Pongasi adunque innanzi un principe i tempi da Nerva a Marco, e conferiscagli con quelli che erano stati prima, e che furono poi; e dipoi elegga in quali volesse essere nato, o a quali volesse essere preposto. Perché, in quelli governati da’ buoni, vedrà un principe sicuro in mezzo de’ suoi sicuri cittadini, ripieno di pace e di giustizia il mondo; vedrà il Senato con la sua autorità, i magistrati co’ suoi onori; godersi i cittadini ricchi le loro ricchezze, la nobilità e la virtù esaltata; vedrà ogni quiete ed ogni bene; e, dall’altra parte, ogni rancore, ogni licenza, corruzione e ambizione spenta; vedrà i tempi aurei, dove ciascuno può tenere e difendere quella opinione che vuole. Vedrà, in fine, trionfare il mondo; pieno di riverenza e di gloria il principe, d’amore e sicurtà i popoli. Se considererà, dipoi, tritamente i tempi degli altri imperadori, gli vedrà atroci per le guerre, discordi per le sedizioni, nella pace e nella guerra crudeli: tanti principi morti col ferro, tante guerre civili, tante esterne; l’Italia afflitta, e piena di nuovi infortu-