pare la tirannide. Ma succedendo dopo lui nel Regno Cleomene, e nascendogli il medesimo desiderio, per li ricordi e scritti ch’egli aveva trovati di Agide, dove si vedeva quale era la mente e intenzione sua, conobbe non potere fare questo bene alla sua patria se non diventava solo di autorità; parendogli per l’ambizione degli uomini non potere fare utile a molti, contro alla voglia di pochi: e presa occasione conveniente, fece ammazzare tutti gli Efori, e qualunque altro gli potesse contrastare; dipoi rinnovò in tutto le leggi di Licurgo. La quale deliberazione era atta a fare resuscitare Sparta, e dare a Cleomene quella riputazione ch’ebbe Licurgo, se non fusse stato la potenza de’ Macedoni, e la debolezza delle altre Repubbliche greche. Perchè essendo dopo tale ordine assaltato dai Macedoni, e trovandosi per sè stesso inferiore di forze, e non avendo a chi rifuggire, fu vinto; e restò quel suo disegno, quantunque giusto e laudabile, imperfetto. Considerato adunque tutte queste cose, conchiudo, come a ordinare una Repubblica è necessario essere solo, e Romolo per la morte di Remo e di Tazio, meritare scusa, e non biasimo.