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quattromila cavagli, si pose con lo esercito a Fucecchio, e Pagolo Guinigi mandò con cinquemila fanti in Pisa. È Fucecchio posto in luogo più forte che alcuno altro castello di quello di Pisa, per essere in mezzo intra la Gusciana e Arno, ed essere alquanto rilevato da il piano; dove stando, non li potevano i nimici, se non facevano dua parte di loro, impedire le vettovaglie che da Lucca o da Pisa non venissino; né potevano, se non con loro disavvantaggio, o andare a trovarlo o andare verso Pisa; perché, nell’uno caso, potevono essere messi in mezzo dalle genti di Castruccio e da quelle di Pisa; nell’altro, avendo a passare Arno, non potevono farlo, con il nimico addosso, se non con grande loro pericolo. E Castruccio, per dare loro animo di pigliare questo partito di passare, non si era posto con le genti sopra la riva d’Arno, ma allato alle mura di Fucecchio, e aveva lasciato spazio assai intra il fiume e lui.
I Fiorentini, avendo occupato San Miniato, consigliorono quello fusse da fare: o andare a Pisa o a trovare Castruccio e misurata la difficultà dell’uno partito e dell’altro, si risolverno andare a investirlo. Era il fiume d’Arno tanto basso che si poteva guadare, ma non però in modo che a’ fanti non bisognassi bagnarsi infino alle spalle e ai cavagli infino alle selle. Venuto pertanto la mattina de’ dì dieci di giugno, i Fiorentini, ordinati alla zuffa, feciono cominciare a passare parte della loro cavalleria e una battaglia di diecimila fanti. Castruccio,