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modo stretto, massimamente in sul colle dove le acque si dividono, che venti uomini accanto l’uno all’altro lo occuperebbeno. In questo luogo aveva disegnato Castruccio affrontarsi con gli inimici, sì perché le sue poche gente avessero vantaggio, sì per non iscoprire e’ nimici prima che in su la zuffa, dubitando che i suoi, veggendo la moltitudine di quegli, non isbigottissino. Era signore del castello di Serravalle messer Manfredi, di nazione tedesca; il quale, prima che Castruccio fussi signore di Pistoia, era stato riserbato in quel castello come in luogo comune ai Lucchesi e a’ Pistolesi, né di poi ad alcuno era accaduto offenderlo, promettendo quello a tutti stare neutrale, né si obligare ad alcuno di loro; sì che per questo, e per essere in luogo forte, era stato mantenuto. Ma venuto questo accidente, divenne Castruccio desideroso di occupare quello luogo; e avendo stretta amicizia con uno terrazzano, ordinò in modo, con quello, che la notte davanti che si avessi a venire alla zuffa ricevesse quattrocento uomini de’ suoi, e ammazzasse il signore.

E stando così preparato, non mosse lo esercito da Montecarlo, per dare più animo ai Fiorentini a passare. È quali perché desideravono discostare la guerra da Pistoia e ridurla in Val di Nievole si accamporono sotto Serravalle con animo di passare, el dì di poi, il colle. Ma Castruccio, avendo sanza tumulto preso la notte il castello, si partì in su la mezza notte da Montecarlo, e tacito con le