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e occupò Fucecchio e San Miniato con grandissimo danno del paese; onde che i Fiorentini per questa necessità rivocorono le loro genti. Le quali a fatica erono tornate in Toscana, che Castruccio fu costretto da un’altra necessità tornare a Lucca.
Era, in quella città, la famiglia di Poggio potente per avere fatto non solamente grande Castruccio ma principe; e non le parendo essere remunerata secondo i suoi meriti, convenne con altre famiglie di Lucca di ribellare la città e cacciarne Castruccio. E presa una mattina occasione, corsono armate al luogotenente che Castruccio sopra la giustizia vi teneva, e lo ammazzorono. E volendo seguire di levare il popolo a romore, Stefano di Poggio, antico e pacifico uomo il quale nella congiura non era intervenuto, si fece innanzi, e costrinse con la autorità sua i suoi a posare le armi, offerendosi di essere mediatore intra loro e Castruccio a fare ottenere a quegli i desiderii loro. Posorono pertanto coloro le arme, non con maggiore prudenza che le avessero prese; per che Castruccio, sentita la novità seguita a Lucca, sanza mettere tempo in mezzo, con parte delle sue genti, lasciato Pagolo Guinigi capo del resto, se ne venne in Lucca. E trovato, fuora di sua opinione, posato el romore, parendogli avere più facilità di assicurarsi, dispose e’ suoi partigiani armati per tutti e’ luoghi opportuni. Stefano di Poggio, parendogli che Castruccio dovessi avere obligo seco, lo andò a trovare,