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disegno con suoi amici di dentro, i quali non potevono sopportare la potenza degli Opizi. Dato pertanto ordine a quello che dovevano fare, Castruccio cautamente affortificò la torre degli Onesti, e quella riempiè di munizione e di molta vettovaglia, per potere, bisognando, mantenersi in quella qualche giorno; e venuta la notte che si era composto con Uguccione, dette il segno a quello, il quale era sceso nel piano con di molta gente intra i monti e Lucca; e veduto il segno, si accostò alla porta a San Piero, e misse fuoco nello antiporto. Castruccio dall’altra parte levò il romore, chiamando il popolo all’arme, e sforzò la porta dalla parte di dentro; tale che, entrato Uguccione e le sue genti, corsono la terra e ammazzarono messer Giorgio con tutti quegli della sua famiglia, e con molti altri suoi amici e partigiani, e il governatore cacciarono, e lo Stato della città si riformò secondo che a Uguccione piacque, con grandissimo danno di quella; perchè si trova che più di cento famiglie furono cacciate allora di Lucca. Quelle che fuggirono, una parte ne andò a Firenze, un’altra a Pistoia; le quali città erono rette da parte Guelfa, e per questo venivono a essere inimiche a Uguccione e a’ Lucchesi.
E parendo ai Fiorentini e agli altri Guelfi, che la parte ghibellina avessi preso in Toscana troppa autorità, convennono insieme di rimettere i fuorusciti lucchesi, e fatto uno grosso esercito, ne vennono in Val di Nievole e occuparono Montecati-