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di castruccio | 249 |
struccio, avendolo innanzi al morire fatto venire a sè, e pregatolo che fussi contento allevare il suo figliuolo con quella fede che era stato allevato egli, e quegli meriti che non aveva potuto rendere al padre, rendesse al figliuolo. Morto pertanto messer Francesco Guinigi, e rimaso Castruccio governatore e tutore di Pagolo, accrebbe tanto in reputazione e in potenza, che quella grazia che soleva avere in Lucca si convertì parte in invidia, talmente che molti come uomo sospetto, e che avessi l’animo tirannico lo calunniavano; intra i quali il primo era messer Giorgio degli Opizi, capo della parte Guelfa. Costui sperando per la morte di messer Francesco rimanere come principe di Lucca, gli pareva che Castruccio, sendo rimasto in quel governo, per la grazia che gli davano le sua qualità, gliene avessi tolta ogni occasione, e per questo andava seminando cose che gli togliessino grazia, di che Castruccio prese prima sdegno, al quale poco di poi si aggiunse il sospetto, perchè pensava che messer Giorgio non poserebbe mai di metterlo in disgrazia al vicario del re Ruberto di Napoli, che lo farebbe cacciare di Lucca.
Era signore di Pisa in quel tempo Uguccione della Faggiuola d’Arezzo, il quale prima era stato eletto da’ Pisani loro capitano, dipoi se n’era fatto signore. Appresso di Uguccione si trovavano alcuni fuori usciti lucchesi della parte Ghibellina, con i quali Castruccio tenne pratica di rimettergli con lo ajuto di Uguccione, e comunicò ancora questo suo