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244 | vita |
al mondo di essere quella che faccia gli uomini grandi, e non la prudenza, comincia a dimostrare le sue forze in tempo che la prudenza non ci possa avere alcuna parte, anzi da lei si abbi a ricognoscere il tutto. Fu adunque Castruccio Castracani da Lucca uno di quelli, il quale secondo i tempi in ne’ quali visse, e la città donde nacque, fece cose grandissime e come gli altri, non ebbe più felice nè più noto nascimento, come nel ragionare del corso della sua vita si intenderà; la quale mi è parso ridurre alla memoria degli uomini, parendomi avere trovato in essa molte cose, e quanto alla virtù e quanto alla fortuna, di grandissimo esemplo. E mi è parso indirizzarla a voi, come a quegli che più che altri uomini che io cognosca, delle azioni virtuose vi dilettate.
Dico, adunque, che la famiglia de’ Castracani è connumerata intra le famiglie nobili della città di Lucca, ancora ch’ella sia in questi tempi, secondo l’ordine di tutte le mondane cose, mancata. Di questa nacque già uno Antonio, che diventato religioso fu calonaco di San Michele di Lucca, e in segno di onore era chiamato messer Antonio. Non aveva costui altri che una sirocchia, la quale maritò già a Buonaccorso Cennami; ma sendo Buonaccorso morto, ed essa rimasta vedova, si ridusse a stare col fratello, con animo di non più rimaritarsi. Aveva messer Antonio, dietro alla casa che egli abitava, una vigna, in la quale, per avere a’ confini di molti orti, da molte parti e senza molta