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che nascono in una republica pigliare questo verso, ed ingegnarsi, con qualche operazione istraordinaria, cominciare a rilevarsi. Il che molti a Roma in gioventù fecero o con il promulgare una legge che venisse in comune utilità; o con accusare qualche potente cittadino come transgressore delle leggi; o col fare simili cose notabili e nuove, di che si avesse a parlare. Né solamente sono necessarie simili cose per cominciare a darsi la riputazione ma sono ancora necessarie per mantenerla ed accrescerla. Ed a volere fare questo, bisogna rinnovarle; come per tutto il tempo della sua vita fece Tito Manlio: perché, difeso ch’egli ebbe il padre tanto virtuosamente e istraordinariamente, e per questa azione presa la prima riputazione sua, dopo certi anni combatté con quel Francioso, e, morto, gli trasse quella collana d’oro che gli dette il nome di Torquato. Non bastò questo, che dipoi, già in età matura, ammazzò il figliuolo per avere combattuto sanza licenza, ancora ch’egli avesse superato il nimico. Le quali tre azioni allora gli dettero più nome e per tutti i secoli lo fanno più celebre, che non lo fece alcuno trionfo ed alcuna altra vittoria, di che elli fu ornato quanto alcuno altro Romano. E la cagione è, perché in quelle vittorie Manlio ebbe moltissimi simili; in queste particulari azioni n’ebbe o pochissimi o nessuno.
A Scipione maggiore non arrecarono tanta gloria tutti i suoi trionfi, quanto gli dette lo avere, ancora giovinetto, in sul Tesino, difeso il padre; e lo avere, dopo la