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libro primo 33


CAPITOLO VI


Se in Roma si poteva ordinare uno Stato che togliesse via le inimicizie tra il Popolo e il Senato.


N

oi abbiamo discorsi di sopra gli effetti che facevano le controversie tra il Popolo ed il Senato. Ora sendo quelle seguìte in fino al tempo de’ Gracchi, dove furono cagione della rovina del vivere libero, potrebbe alcuno desiderare che Roma avesse fatti gli effetti grandi che la fece, senza che in quella fussero tali inimicizie; però mi è parso cosa degna di considerazione, vedere se in Roma si poteva ordinare uno Stato che togliesse via dette controversie. Ed a volere esaminare questo, è necessario ricorrere a quelle Repubbliche, le quali senza tante inimicizie e tumulti sono state lungamente libere, e vedere quale stato era il loro; e se si poteva introdurre in Roma. In esempio tra li antichi ci è Sparta, tra i moderni Vinegia, state da me di sopra nominate. Sparta fece un Re con un picciolo Senato che la governasse. Vinegia non ha diviso il governo coi nomi, ma sotto una appellazione, tutti quelli che possono avere amministrazione si chiamano Gentiluomini. Il qual modo lo dette il caso più che la prudenza di chi dette loro le leggi; perchè sendosi ridotti in su quegli scogli, dove è ora quella città, per le cagioni dette di