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In esemplo ci è Cesare, il quale, per avere il popolo di Roma amico, fu vendicato da lui; perché, avendo cacciati i congiurati, di Roma, fu cagione che furono tutti, in varii tempi e in varii luoghi, ammazzati.
Le congiure che si fanno contro alla patria sono meno pericolose, per coloro che le fanno, che non sono quelle contro ai principi: perché nel maneggiarle vi sono meno pericoli che in quelle; nello esequirle vi sono quelli medesimi; dopo la esecuzione non ve ne è alcuno. Nel maneggiarle non vi è pericoli molti: perché uno cittadino può ordinarsi alla potenza sanza manifestare lo animo e disegno suo ad alcuno; e, se quegli suoi ordini non gli sono interrotti, seguire felicemente la impresa sua; se gli sono interrotti con qualche legge, aspettare tempo ed entrare per altra via. Questo s’intende in una republica dove è qualche parte di corrozione; perché, in una non corrotta, non vi avendo luogo nessuno principio cattivo, non possono cadere in uno suo cittadino questi pensieri. Possono, adunque, i cittadini per molti mezzi e molte vie aspirare al principato dove e’ non portano pericolo di essere oppressi: sì perché le republiche sono più tarde che uno principe, dubitano meno, e per questo sono manco caute; sì perché hanno più rispetto ai loro cittadini grandi, e per questo quelli sono più audaci e più animosi a fare loro contro. Ciascuno ha letto la congiura di Catilina scritta da Sallustio, e sa come, poi che la congiura fu scoperta, Catilina non solamente