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grandi, sanza averne fatto isperienza, non sia alcuno che se ne prometta cosa certa. Può, adunque, questa confusione o farti cascare l’armi di mano, o farti dire cose che facciano il medesimo effetto. Lucilla, sirocchia di Commodo, ordinò che Quinziano lo ammazzassi. Costui aspettò Commodo nella entrata dello anfiteatro e con un pugnale ignudo accostandosegli, gridò: - Questo ti manda il Senato! - le quali parole fecero che fu prima preso ch’egli avesse calato il braccio per ferire. Messer Antonio da Volterra, diputato, come di sopra si disse, ad ammazzare Lorenzo de’ Medici, nello accostarsegli disse: - Ah traditore! - la quale voce fu la salute di Lorenzo, e la rovina di quella congiura. Può non si dare perfezione alla cosa, quando si congiura contro ad uno capo, per le cagioni dette: ma facilmente non se le dà perfezione quando si congiura contro a due capi, anzi è tanto difficile, che gli è quasi impossibile che la riesca. Perché fare una simile azione in uno medesimo tempo in diversi luoghi, è quasi impossibile; perché in diversi tempi non si può fare, non volendo che l’una guasti l’altra. In modo che, se il congiurare contro ad uno principe è cosa dubbia, pericolosa e poco prudente; congiurare contro a due, è al tutto vana e leggieri. E se non fosse la riverenza dello istorico, io non crederrei mai che fosse possibile quello che Erodiano dice di Plauziano, quando ei commisse a Saturnino centurione, che elli solo ammazzasse Severo ed Antonino, abitanti in