che sia meglio ordinato di lei; ma dato che questo non fusse, sarebbe atta una Repubblica a rigirarsi infinito tempo in questi governi.
Dico adunque che tutti i detti modi sono pestiferi, per la brevità della vita che è ne’ tre buoni, e per la malignità che è ne’ tre rei. Talchè avendo quelli che prudentemente ordinano leggi, conosciuto questo difetto, fuggendo ciascuno di questi modi per sè stesso, n’elessero uno che partecipasse di tutti, giudicandolo più fermo e più stabile, perchè l’uno guarda l’altro, sendo in una medesima città il Principato, gli Ottimati, e il Governo popolare. Intra quelli che hanno per simili costituzioni meritato più laude è Licurgo, il quale ordinò in modo le sue leggi in Sparta, che dando le parti sue ai Re, agli Ottimati, e al Popolo, fece uno Stato che durò più che ottocento anni, con somma laude sua, e quiete di quella città. Al contrario intervenne a Solone, il quale ordinò le leggi in Atene, che per ordinarvi solo lo Stato popolare, lo fece di sì breve vita, che avanti morisse si vide nata la tirannide di Pisistrato: e benchè dipoi quaranta anni ne fussero cacciati gli suoi eredi, e ritornasse Atene in libertà, perchè la riprese lo Stato popolare, secondo gli ordini di Solone, non lo tenne più che cento anni, ancora che per mantenerlo facesse molte Costituzioni, per le quali si reprimeva la insolenza de’ Grandi, e la licenza dell’universale, le quali non furon da Solone considerate; nientedimeno perchè la non le mescolò