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ne seguiva di necessità che la non si sarebbe mai corrotta: ma come ei cominciorono a diradare l’una e l’altra di queste due cose, cominciarono a multiplicare le corrozioni. Perché dopo Marco Regolo non vi si vide alcuno simile esemplo: e benché in Roma surgessono i due Catoni, fu tanta distanza da quello a loro, ed intra loro dall’uno all’altro, e rimasono sì soli, che non potettono con gli esempli buoni fare alcuna buona opera; e massime l’ultimo Catone, il quale, trovando in buona parte la città corrotta, non potette con lo esemplo suo fare che i cittadini diventassino migliori. E questo basti quanto alle republiche.
Ma quanto alle sètte, si vede ancora queste rinnovazioni essere necessarie, per lo esemplo della nostra religione, la quale, se non fossi stata ritirata verso il suo principio da Santo Francesco e da Santo Domenico sarebbe al tutto spenta. Perché questi, con la povertà e con lo esemplo della vita di Cristo, la ridussono nella mente degli uomini, che già vi era spenta: e furono sì potenti gli ordini loro nuovi, che ei sono cagione che la disonestà de’ prelati e de’ capi della religione non la rovinino; vivendo ancora poveramente, ed avendo tanto credito nelle confessioni con i popoli e nelle predicazioni, che ci dànno loro a intendere come egli è male dir male del male, e che sia bene vivere sotto la obedienza loro, e, se fanno errore, lasciargli gastigare a Dio: e così quegli fanno il peggio che possono, perché non temono quella punizione che non veggono e non credono.