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che Piero Soderini, quale era stato fatto gonfalonieri a vita dal popolo fiorentino, fosse cacciato e privo del suo grado, fu il palazzo medesimamente da uno fulgure percosso. Potrebbonsi, oltre a di questo, addurre più esempli i quali, per fuggire il tedio, lascerò. Narrerò solo quello che Tito Livio dice, innanzi alla venuta de’ Franciosi a Roma: cioè, come uno Marco Cedicio plebeio riferì al Senato avere udito di mezza notte, passando per la Via nuova, una voce, maggiore che umana, la quale lo ammuniva che riferissi a’ magistrati come e’ Franciosi venivano a Roma. La cagione di questo credo sia da essere discorsa e interpretata da uomo che abbi notizia delle cose naturali e soprannaturali: il che non abbiamo noi. Pure, potrebbe essere che, sendo questo aere, come vuole alcuno filosofo, pieno di intelligenze, le quali per naturali virtù preveggendo le cose future, ed avendo compassione agli uomini, acciò si possino preparare alle difese, gli avvertiscono con simili segni. Pure, comunque e’ si sia, si vede così essere la verità; e che sempre dopo tali accidenti sopravvengono cose istraordinarie e nuove alle provincie.