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XIV |
reggi e si vinca. Per costoro acconciamente disse l’Autore nel suo proemio: benchè sia cosa animosa trattare di quella materia della quale non ne abbia fatta professione, nondimeno io non credo che sia errore occupare con le parole un grado, il quale molti con maggior presunzione e con l’opera hanno occupato: perchè gli errori ch’io facessi scrivendo possono essere senza danno di alcuno corretti; ma quelli i quali da loro sono fatti operando, non possono essere se non con la rovina degl'Imperi conosciuti.
Alcuni si sono maravigliati che il Machiavelli occupato sempre com’era in affari politici, potesse scrivere un’Opera sì profondamente erudita intorno all’arte del guerreggiare. Or che dirassi dell’essersi egli fatto autore di commedie, e di poesie, e dell’aver côlti bellissimi allori anche su questo sentiero? Egli è, a dir vero, troppo gran danno, che come una parte delle Opere politiche del Machiavelli non può proporsi alla gioventù per la pericolosa condizione delle sue dottrine, così non pochi de’ suoi lavori letterarii non possono darsi a modello a motivo della loro immoralità. Chè del resto i suoi Capitoli sono tali da esser letti con molto buon frutto da chiunque si proponga di seguire la poesia soda e semplice dei nostri antichi; e le Commedie andrebbero tra le migliori italiane, principalmente rispetto ai tempi nei quali furono scritte. Il Voltaire diceva che la sola Mandragola vale più di tutte le Commedie del greco