disposto, e che combatte per l’ambizione d’ altri. Perchè dove gli eserciti romani solevano sempre essere vittoriosi sotto i Consoli, sotto i Decemviri sempre perderono. Da questo esempio si può conoscere parte delle cagioni della inutilità de soldati mercenarj, i quali non hanno altra cagione che li tenga fermi, che un poco di stipendio che tu dai loro. La qual cagione non è, nè può essere bastante a farli fedeli, nè tanto tuoi amici, che vogliano morire per te. Perchè in quelli eserciti, ne’ quali non è una affezione verso di quello per chi e’ combattono, che gli faccia diventare suoi partigiani, non mai vi potrà essere tanta virtù,
che basti a resistere ad uno nimico un poco virtuoso. E perchè questo amore non può nascere,
nè questa gara d’altro che dai sudditi tuoi, è necessario a voler tenere uno Stato, a volere mantenere una Repubblica o un Regno, armarsi de’ sudditi suoi, come si vede che hanno fatto tutti quelli che con gli eserciti hanno fatto grandi progressi. Avevano gli eserciti romani sotto i Dieci quella medesima virtù; ma perchè in loro non era quella medesima disposizione, mon facevano gli usitati loro effetti. Ma come prima il Magistrato de’ Dieci fu spento, e che loro come liberi cominciarono a militare, ritornò in loro il medesimo animo, e per conseguente le loro imprese avevano il loro fine felice, secondo l’antica consuetudine loro.