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discostare. La qual cosa, quando fusse onorevole per il privato, è al tutto inutile per il pubblico. Perchè più speranza debbe avere una Repubblica, e più confidare in un cittadino che da un grado grande scenda a governare un minore, che in quello che d’ uno minore salga a governare un maggiore. Perchè a costui non può ragionevolmente credere, se non gli vede uomini intorno, i quali siano di tanta riverenza o di tanta virtù, che la novità di colui possa essere con il consiglio ed autorità loro moderata. E quando in Roma fusse stata la consuetudine quale è in Vinegia e nell’ altre Repubbliche e Regni moderni, che chi era stato una volta Consolo, non volesse mai più andar negli eserciti se non Consolo, ne sarebbero nate infinite cose in disfavore del viver libero, e per gli errori che arebbono fatti gli uomini nuovi, e per l’ambizione che loro arebbono potuto usare meglio, non avendo uomini intorno, nel cospetto dei quali ei temessero errare, e così sarebbero venuti ad essere più sciolti, il che sarebbe tornato tutto in detrimento pubblico.