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libro primo | 129 |
perchè un’ autorità assoluta in brevissimo tempo corrompe la materia, e si fa amici e partigiani. Nè gli nuoce o esser povero, o non avere parenti; perchè le ricchezze, e ogni altro favore subito gli corre dietro, come particolarmente nella creazione de’ detti Dieci discorreremo.
CAPITOLO XXXVI
Non debbono i cittadini che hanno avuti i maggiori onori sdegnarsi de’ minori.
Avevano i Romani fatti Marco Fabio e G. Manlio Consoli, e vinta una gloriosissima giornata contro a’ Vejenti e gli Etrusci, nella qual fu morto Quinto Fabio fratello del Consolo, il quale l’anno d’ avanti era stato Consolo. Dove si debbe considerare quanto gli ordini di quella Città erano atti a farla grande, e quanto le altre Repubbliche che si discostano dai modi suoi s’ ingannano. Perchè ancora che i Romani fussero amatori grandi della gloria, nondimeno non stimavano cosa disonorevole ubbidire ora a chi altra volta essi avevano comandato, e trovarsi a servire in quello esercito, del quale erano stati Principi. Il quale costume è contrario alla opinione, ordini, e modi de’ cittadini de’ tempi nostri: ed in Vinegia è ancora questo errore, che uno cittadino, avendo avuto uno grado grande, si vergogni di accettare un minore, e la Città gli consente che se ne possa