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libro primo 125

numerato fra quelli che furono cagione della grandezza di tanto Imperio, perchè senza un simile ordine le Città con difficultà usciranno degli accidenti straordinarj; perchè gli ordini consueti nelle Repubbliche hanno il moto tardo (non potendo alcuno Consiglio, nè alcuno Magistrato per sè stesso operare ogni cosa, ma avendo in molte cose bisogno l’uno dell’altro), perchè nel raccozzare insieme questi voleri a tempo, sono i rimedj loro pericolosissimi, quando egli hanno a rimediare a una cosa che non aspetti tempo. E però le Repubbliche debbono tra i loro ordini avere un simile modo. E la Repubblica viniziana, la qual tra le moderne Repubbliche è eccellente, ha riservato autorità a pochi cittadini, che ne’ bisogni urgenti, senza maggiore consulta tutti d’accordo possano deliberare. Perchè quando in una Repubblica manca un simil modo, è necessario, o servando gli ordini, rovinare, o per non rovinare, rompergli. E in una Repubblica non vorrebbe mai accader cosa, che coi modi straordinarj s’avesse a governare. Perchè ancorachè il modo straordinario per allora facesse bene, nondimeno lo esempio fa male; perchè si mette una usanza di rompere gli ordini per bene, che poi sotto quel colore si rompono per male. Talchè mai fia perfetta una Repubblica, se con le leggi sue non ha provvisto a tutto, e ad ogni accidente posto il rimedio, e dato il modo a governarlo. E però conchiudendo dico, che quelle Repubbliche, le quali negli urgenti pericoli non