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libro primo | 91 |
tuna gli girerà sotto: ma chi somiglierà Romolo, e fia come esso armato di prudenza e d’armi, lo terrà in ogni modo, se da una ostinata ed eccessiva forza non gli è tolto. E certamente sì può stimare, che se Roma sortiva per terzo suo Re un uomo, che non sapesse con l’armi renderle la sua riputazione, non arebbe mai poi, o con grandissima difficultà, potuto pigliare piede, nè fare quegli effetti ch’ella fece. E così mentre ch’ella visse sotto i Re, la portò questi pericoli di rovinare sotto un Re o debole o tristo.
CAPITOLO XX
Due continue successioni di Principi virtuosi fanno grandi effetti; e come le Repubbliche bene ordinate hanno di necessità virtuose successioni; e però gli acquisti ed augumenti loro sono grandi.
Poi che Roma ebbe cacciati i Re, mancò di quelli pericoli i quali di sopra sono detti che la
portava, succedendo in lei uno Re o debole o tristo. Perchè la somma dello Imperio si ridusse nei
Consoli i quali non per eredità, o per inganni, o
per ambizione violenta, ma per suffragj liberi venivano a quello Imperio, ed erano sempre uomini
eccellentissimi ; dei quali godendosi Roma la virtù
e la fortuna di tempo in tempo, potette venire a
quella sua ultima grandezza in altri tanti anni, che