Signore non si posa mai, se già la bontà d’uno
insieme con la virtù non la tenesse libera; ma durerà tanto quella libertà, quanto durerà la vita di
quello; come intervenne a Siracusa di Dione e di
Timoleone, la virtù de’ quali in diversi tempi,
mentre vissero, tenne libera quella città; morti
che furono, si ritornò nell’antica tirannide. Ma
non si vede il più forte esempio che quello di Roma, la quale, cacciati i Tarquinj, potette subito
prendere e mantenere quella libertà; ma morto
Cesare, morto Caligola, morto Nerone, spenta tutta
la stirpe Cesarea, non potette mai, non solamente
mantenere, ma pure dare principio alla libertà.
Nè tanta diversità di evento in una medesima Città
nacque da altro, se non da non essere ne’ tempi
de’ Tarquinj il Popolo romano ancora corrotto, e
in questi ultimi tempi essere corrottissimo. Perchè
allora a mantenerlo saldo, e disposto a fuggire i
Re, bastò solo farlo giurare che non consentirebbe
mai che a Roma alcuno regnasse; e negli altri tempi
non bastò l’autorità e severità di Bruto con tutte
le legioni Orientali a tenerlo disposto a volere mantenersi quella libertà, che esso a similitudine del
primo Bruto gli aveva renduta. Il che nacque da
quella corruzione, che le parti Mariane avevano
messa nel Popolo, delle quali essendo Capo Cesare, potette accecare quella moltitudine, ch’ella
non conobbe il giogo che da sè medesima si metteva in sul collo. E benchè questo esempio di Roma sia da preporre a qualunque altro esempio, non-