Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
pochi dì prese quest’associazione. Personaggi cospicui per dottrine, per opere, per amore di patria chiesero di entrarvi; uomini che tennero gli alti seggi del potere, che rappresentarono o rappresentano la nazione al Parlamento, che militarono sui campi di battaglia, figurarono subito nel novero dei primi fondatori della società. In pochi giorni noi ci trovammo in mezzo al miglior senno politico d’Italia, dall’estrema Sicilia all’alpi. La Venezia, questa infelice regina dell’Adria, nelle cui mani sventola ancora il vessillo della redenzione italiana, ci diede i Paleocapa, i Castelli, i Negri, i Tecchio, i Bonollo, i Freschi, i Giustiniani, ed altri, che ci porsero da fratelli la mano, e si unirono a noi promotori e propugnatori della grande impresa. Lombardia ci diede quanto di più patriottico vi ha nella Consulta lombarda, e nella lunga schiera di quegli esuli, che questa città e queste provincie subalpine raccolsero dopo i fieri disastri dell’armata. I Ducati, sui quali l’aquila grifagna ficcò gli artigli, e domina feroce, ci diedero nel Comitato qui residente quanto di più schietto sentire italiano potè raccogliere questa città ospitale. Toscana ci allegrò col concorso dei Lambruschini, dei Salvagnoli, dei Giusti, dei Bartolini, dei Fenzi, e d’una lunga schiera di deputati, professori, artisti d’ogni maniera. In Roma e Bologna trovammo sublimi per tutti un Mamiani e un Carlo Pepoli, del cui patriottismo italiano niuno è di voi che non sappia. Tacciamo di Napoli, cui le non mai spente ire borboniche tengono ancora incerta fra la vita e la morte1, ma diremo che Sicilia, la eroica, la valorosa Sicilia fu prima a recare il soccorso del suo affetto e dei suoi concetti alla effettuazione della nostra impresa. Noi la salutammo sorella alleata nelle persone dei Paolo Amari, dei Perez e dei Ferrara, deputati al parlamento siculo, perché essi seppero più d’una volta col fuoco delle loro
- ↑ Oggi possiamo di Napoli contare il celebre Pier Angelo Fiorentino, e l’avvocato Pietro Paolo Massarella; ma attendiamo una lunga schiera da quella terra classica per memorie antiche, e per crudeli sventure.