Lusinga di cor finto,
Tosco di frodi accoglie in sen presente,
E fuor lo spande assente. 6 Di me scuri bisbigli
Fanno tutti color, che d’odi fieri
Mi son spietati e avversi:
E forman del mio mal tristi pensieri:
Egli è pur ne’ vincigli
De la pena de’ suo’ fatti perversi,
N’unque può riaversi. 7 Ancora l’uom, ch’amico
Mi provò sempre e ’n cui riposto avea
Sincera e ferma fede,
E ch’a mangiar mio pan meco sedea;
Scosso ’l dover antico,
Incontra me levò, per ria mercede,
Lo scellerato piede. 8 Ma di me pietate,
Signor, abbi e mi fa risorger erto.
A’ mie’ nemici allora
Renderò il giusto ed adeguato merto.
Or so che ti son grate
Le preci mie, che non trionfa ancora
Chi tanto m’addolora. 9 Anzi, per tuo ristoro
Racquistato ho l’almo vigor smarrito:
E nel tuo cospetto
Sarà in eterno fermo e stabilito.
Or, con canto sonoro
Per ogni età sie d’Israel diletto
L’alto Dio benedetto.