Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
75 |
SALMO XLI.
1 O beato colui
Che, saggio in giudicar, il fren non scioglie
A temerario ardire,
De l’afflitto al veder gli affanni e doglie.
Anche ne’ mali sui
Farà il Signor ch’alleggiato respire,
Nè ’l lascerà perire.
2 E d’esso guardia fida
Sempre farà, contra mortali offese
Schermendo la sua vita:
Sì che le voglie e ’nsidiose imprese
De l’ostil turba infida
Andranno vote, e goderà compita,
Felicità gradita.
3 Che, se talor in letto
Di febbri e di languor oppresso giace,
Il Signor lo sostiene,
Sì che la morte non l’atterra e sface:
Ed a l’ansante petto,
Col rivoltar le piume egli sovviene,
Disacerba le pene.
4 Di me, caro Signore,
I’ te ne prego in fè pietà ti vegna:
La fiacca alma risana,
Che colpa contra te commisi indegna.
De’ nemici il rancore
Contra me sfoga, in foggia aspra e villana,
Maladizion insana.
5 Quando da morte estinto
Sarà egli mai, sì che ’l suo nome pera
D’infra l’umana gente?
E se a me viene alcun di loro schiera,